Sulla richiesta di divieto di caccia per pavoncella e moriglione inviata ad Ispra dal Ministero dell'Ambiente per le Regioni, interviene oggi il Senatore della Lega Francesco Bruzzone, con un'interrogazione rivolta al Ministro Costa.
Bruzzone sottolinea la contraddizione esistente tra l'ente tecnico-scientifico e il Ministero che lo governa, visto che Ispra ha ammesso la caccia in tutte le regioni italiane nella prossima stagione, con limiti di prelievo; e che lo stesso Ministero ad aprile aveva invitato le Regioni al rispetto dei limiti di prelievo senza accennare in alcun modo a divieti totali di caccia.
Bruzzone sottolinea che, nonostante siano trascorsi sei anni dalla procedura Eu pilot 6955/14, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare non ha ancora adottato un piano di azione per il moriglione e la pavoncella, né ha preso provvedimenti di adozione del Piano d’Azione Multispecie che individua nel controllo dei predatori e delle pratiche agricole distruttive le azioni principali da intraprendere per la conservazione della Pavoncella e di altri sette limicoli. Aggiunge che il prelievo venatorio delle due specie in Italia consiste in meno dell’uno per cento delle popolazioni complessive, come da fonti di letteratura disponibili. Inoltre evidenzia come la pavoncella sia considerata in aumento in Italia sia in inverno sia in stagione riproduttiva e che il moriglione dimostra incremento negli anni recenti in aree importanti di svernamento. Inoltre non ci sono imposizioni in tal senso dall'Europa.
Il senatore della Lega fa poi presente come gli interventi di ripristino e conservazione degli habitat in favore di queste specie sono compiuti in Italia principalmente dai cacciatori e che il divieto di caccia, a giudizio dell'interrogante, rischia di produrre l'effetto di annullare l’interesse dei cacciatori alla prosecuzione dei suddetti interventi, che sono a costo zero per l’ente pubblico.
Bruzzone evidenzia anche che nella Direttiva Uccelli la caccia è richiamata, per ben due volte, tra le esigenze culturali e quelle ricreative. Ciò significa che i divieti di caccia non sono necessariamente la soluzione da perseguire. Tutto ciò considerato, Bruzzone chiede al Ministro se sia in possesso di dati scientifici aggiornati, anche in riferimento all’incidenza del prelievo, e se non intenda consultare le Regioni italiane prima di diramare lettere che creano difficoltà amministrative e non sono fondate su analisi oggettive dei fatti. Infine la richiesta di "riconsiderare la posizione assunta nella nota prot. n. 39696 del 28 maggio 2020, rendendo noti gli orientamenti che si intendono adottare in merito all'adozione dei piani di azione nazionali per il moriglione e la pavoncella".