A seguito della notizia dell'incontro fra animalisti e il presidente del consiglio Giuseppe Conte, la presidenza nazionale dell'Enalcaccia ha emesso un comunciato col quale dice basta alle reiterate proposte di abolizione della caccia.
"I cacciatori non devono più protestare! - si legge nel comunicato. - Al contrario devono chiedere conto al Governo dell’ipocrisia di alcuni suoi componenti che corteggiano le anime belle di facile consenso continuando, magari sottobanco, a confidare nell’irrinunciabile ruolo del mondo venatorio. Un gioco al massacro che arriva da lontano e praticato da politici che sposano l’ambientalismo, e l’animalismo, ma vorrebbero mantenere vivissimo, simulando uguale distacco, il mondo della caccia. Così non va!".
"Noi siamo quelli - prosegue l'Enalcaccia - che nonostante le difficoltà continuano a portare acqua al mulino del bilancio dello Stato, e valori alla salute degli italiani: con denaro sonante che alimenta, unici in Italia, i rispristini ambientali; con tasse regionali che contribuiscono a pagare la vigilanza ambientale; con singole quote, sempre più onerose, versate agli ambiti territoriali di caccia che vengono utilizzate per la gestione del territorio, e in parte, per contribuire ai danni provocati dalla fauna selvatica. Noi siamo quelli che con gli agricoltori presidiano il territorio e che collaborano con la protezione civile a difenderlo dalle calamità naturali e dagli abusi. Noi siamo gli sportivi che regalano medaglie all’Italia con i campioni del tiro a volo e delle altre discipline che utilizzano armi sportive. Siamo le migliaia di aziende del settore che producono, ed esportano, in tutto il mondo creando ricchezza per la comunità nazionale. Ma tutto questo sembra ignorato da alcuni Governanti che preferiscono sposare chi spende i soldi degli italiani per progetti, spesso fallimentari, dei quali non devono dare conto a nessuno."