Anche Arci Caccia commenta la notizia della partecipazione di alcuni gruppi dell’estremismo animalista agli Stati Generali, organizzati in questi giorni a Roma dal Governo. "Non ci ha fatto certo piacere, soprattutto perché ci sembra assai poco democratico aver ascoltato i protezionisti e non i cacciatori" scrivono dall'Associazione. "Ma la nostra indignazione - si legge nel comunicato - è diventata sconcerto quando abbiamo scoperto i contenuti del documento presentato al Ministro Costa e al Presidente Conte. Come si rilancia il paese per questi signori? Abolendo la caccia, chiudendo gli zoo, i circhi e i parchi tematici, chiudendo gli allevamenti e facendo diventare vegani tutti gli Italiani".
"Ci opporremo fieramente a questa deriva vegana - si legge nel comunicato - , purtroppo spalleggiata anche da alcuni settori del Governo. La caccia e i cacciatori non si toccano!! Così come non si toccano le millenarie tradizioni legate all’allevamento degli animali. Questo è il messaggio che Arci Caccia vuole inviare al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Ambiente".
Arcicaccia lamenta la mancata presa di posizione unitaria del mondo venatorio. "Certo, in una fase di emergenza come questa, sarebbe stato importante dare alla politica e ai cacciatori un forte segnale di unità. Per questo, noi abbiamo tardato ad uscire con un nostro comunicato, sollecitando invece la presa di posizione della Cabina di Regia". E chiude così: "Prendiamo per una volta esempio dagli animalisti: mille sigle che, presentandosi unite, con un documento unico, si sono fatte ascoltare e forse otterranno qualcosa. Mentre alcuni cacciatori, come obbiettivo primario, sembrano avere solo una tessera più".