Niente da fare nemmeno stavolta per la riforma tanto attesa dai cacciatori piemontesi della legge sulla caccia. La manovra ostruzionistica dell'opposizione (M5S in testa), che aveva presentato migliaia di emendamenti al testo Omnibus n. 83 (sul rilancio economico post emergenza sanitaria) ha avuto la meglio, almeno in parte. Così la maggioranza di centro destra ha tirato i remi in barca e ha deciso di ritirare le proposte più controverse.
Ricordiamo che le modifiche proposte avrebbero ripristinato 15 specie nell'elenco delle cacciabili oltre ad introdurre altre novità, come l'aumento di 50 mila ettari di territorio venabile. Ma dopo giorni di dibattito, e data l'impossibilità di portare avanti il testo nei tempi stabiliti, è stato raggiunto un accordo che prevede il ritiro degli emendamenti e lo stralcio di buona parte delle modifiche della legge sulla caccia.
L’assessore Maurizio Marrone ha precisato che “rispetto ai temi più divisivi si è giunti allo stralcio di otto specie cacciabili, si è ridotto l’orario di tiro notturno e altro. Si è ritirato l’emendamento sul gioco legale, pur ribadendo la volontà politica di rivedere questa norma con maggior approfondimento”.
Come conseguenza, gli oltre 5.700 emendamenti presentati dalle opposizioni dovrebbero essere man mano ritirati o si converrà una votazione rapida. In ogni caso, il Consiglio resta convocato martedì (solo pomeriggio), mercoledì e giovedì sino alle 20 e si ritiene che la votazione finale slitterà comunque alla settimana ancora successiva.