Su www.repubblica.it, il solito Cianciullo imperterrito prosegue la sua campagna di denigrazione della caccia, senza rispetto alcuno per la sua professione che vorrebbe che i fatti venissero riportati fedelmente e che le opinioni di una parte fossero corroborate da quelle dell'altra.
Nel lanciare l'allarme, infatti, perchè alla Camera si stanno approvando provvedimenti che riguardano l'attività venatoria che lui e la canea dei non più presenti in Parlamento (verdi e battitori liberi anticaccia) non condividono, fa di tutta l'erba un fascio e confonde la proposta per adeguare la normativa vigente a quanto contenuto nella Guida interpretativa della Direttiva Uccelli (approvata con il contributo della UICN, che corrisponde alla nostra Lipu), con la legge di riforma della 157 che attualmente è in parcheggio alla Commissione Ambiente del Senato, e che peraltro costituirebbe anch'essa niente di più che un aggiornamento resosi necessario dopo diciassette anni di applicazione.
Tranquillo, Cianciullo. I parlamentari che lui contesta, sanno bene di cosa si tratta. Sanno bene cosa c'è scritto nella Guida. Sanno bene come stanno le cose nel resto d'Europa. Sanno bene che non succederà niente di quei disastri che lui (insieme alla signora Brambilla) paventa. Forse, inconsapevolmente, può darsi che remi contro i suoi stessi interessi. Qualcuno prima o poi dovrà spiegarglielo. Soprattutto per evitargli certi spudorati comportamenti che mettono in cattiva luce tutta la categoria dei giornalisti.