Caccia in deroga; in Emilia Romagna manca ancora la delibera. Si allungano i tempi per la caccia allo storno. La denuncia del consigliere Pompignoli “visti i ritardi, si preannunciano danni irreparabili all'agricoltura”
Il comma 4 dell’art. 19 bis della Legge 157/94 parla chiaro. Il provvedimento di deroga, per configurarsi esecutivo, deve essere pubblicato nel Bollettino Ufficiale regionale almeno sessanta (60) giorni prima della data prevista per l'inizio delle attività di prelievo. Quest’anno, la Delibera di Giunta della Regione Emilia Romagna che dovrebbe autorizzare il prelievo dello storno per la stagione venatoria 2020/2021 non è ancora stata adottata.
“Nella pratica, l’assenza del provvedimento di deroga creerà danni irreparabili alla nostra agricoltura. La ragione è molto semplice” – spiega il consigliere regionale della Lega Massimiliano Pompignoli che annuncia di voler depositare un’interrogazione sul tema – “più passa il tempo, più slittano i 60 giorni obbligatori che devono intercorrere tra la pubblicazione della delibera in gazzetta ufficiale e l’inizio vero e proprio delle attività prelievo. Siamo già a metà luglio e a questo punto, nella migliore delle ipotesi, si potrà partire con il prelievo dello storno non prima di metà settembre. Questo incomprensibile ritardo nell’adozione della delibera avrà implicazioni devastanti sulla nostra agricoltura, perché lo storno in migrazione avrà già iniziato da giorni gli spostamenti sulle nostre colture (vigneti in frutto, frutteti a maturazione tardiva, uliveti). Ancora una volta” – conclude Pompignoli – “la Regione Emilia Romagna, per questioni burocratiche, crea ulteriori limiti e vincoli all’azione del prelievo aumentando così i danni a carico delle coltivazioni agricole, vanificando la finalità del prelievo il cui obiettivo è la riduzione numerica della specie al fine di limitare gli ingenti e ricorrenti danni ai nostri territori”.