Si è spento, all'età di 87 anni, Bruno Modugno. Giornalista e scrittore, autore televisivo e regista, era soprattutto un grande appassionato di caccia, a cui ha dedicato la vita professionale e privata. Fino all'ultimo dei suoi giorni, con grande abnegazione, si è occupato dei problemi del mondo venatorio, contrastando con determinazione e intelligenza ogni tentativo di screditarne l'immagine agli occhi dell'opinione pubblica.
Bruno Modugno era una vera icona della caccia italiana. Per quasi mezzo secolo ha partecipato alle battaglie per la difesa della caccia. Dal 1980 al 1992 è stato responsabile dell’immagine dell’UNAVI ed ha partecipato in prima persona alle battaglie per la difesa della caccia contro 24 referendum regionali e nazionali. E' stato responsabile della Commissione Etica e Informazione della Delegazione italiana del Conseil International de la Chasse et de la Conservation du Gibier. Per 20 anni è stato membro del comitato di direzione della rivista Diana. Ha fondato e diretto per quattro anni il mensile Caccia +.
Dal ’97 al 2002 è stato direttore editoriale del Canale monotematico Seasons (bouquet Tele+) ed autore e conduttore delle due rubriche settimanali “Storie di Riva e di Bosco” e Le Nostre Stagioni. Dal 2004 al 2020 è stato autore e testimonial del Canale monotematico Caccia e Pesca (bouquet Sky) e autore e conduttore delle due rubriche settimamanali Parliamo di caccia” e Andiamo a caccia.
Appassionato soprattutto di caccia agli ungulati (al cinghiale, in battuta; al camoscio, capriolo e cervo con la carabina di precisione), ma anche alla penna col cane da ferma. I suoi teatri di caccia sono stati soprattutto le Maremme e le montagne del Tirolo.
Romano di nascita, ha lavorato per undici anni nei quotidiani e rotocalchi, come cronista e poi inviato. Nel '64 ha cominciato a collaborare con la RAI-TV. E' stato autore e conduttore di programmi culturali e di grandi contenitori quotidiani di intrattenimento. Durante gli “anni di piombo”, dal ’76 al ’79, ha condotto il TG1 delle 13,30.
Ha girato numerosi documentari dedicati alla ricerca etnologica, all'avventura, agli animali e all'ambiente. Ha scritto soggetti e sceneggiature per il cinema e la TV, il copione del musical di Gianfranco Reverberi liberamente tratto dalla commedia "La Presidentessa", e i testi di numerose canzoni.
Insieme a Folco Quilici e Carlo Alberto Pinelli ha scritto il film per la MGM Il Dio sotto la Pelle, la cui sceneggiatura, pubblicata dalla Minerva Italica, gli ha valso il premio Bergamo. Ha scritto un libro di racconti (Roma by night), saggi e alcuni romanzi. Con il suo primo romanzo, Re di Macchia (Rusconi Editore), è entrato nella cinquina del premio Strega ed ha vinto il premio Un Libro per l'Estate. E’ stato assai significativo che, nel pieno della polemica animalista contro la caccia, proprio la storia di un bracconiere abbia ricevuto il riconoscimento della cultura ufficiale. Da questo primo romanzo è stato tratto l'omonimo film, da lui stesso scritto e diretto (Filmstudio-Mediaset). Col suo secondo romanzo, Cento Scalini di Buio ( Rusconi editore), ha vinto il premio Vallombrosa. Col suo terzo romanzo, Cacciatore d'Ombre (Vallecchi), ha vinto i premi Città di Piombino e Cypraea. Altri romanzi: La Ballata Saracena (Editoriale Olimpia), Il respiro delle cose e (Io Scrittore E-Book della Gems 2011), Memsaab-Doppio Inganno (Self publishing- Amazon 2011), Il Reggicalze (Innocenti Editore).
La redazione di BigHunter.it si unisce al dolore della famiglia per la grave perdita.