Con ordinanza n. 231/2020, pubblicata in data odierna, il Tribunale Amministrativo delle Marche si è pronunciato respingendo l'istanza cautelare contro il Piano Faunistico 2018 -2023, deliberato dalla Regione Marche con D.G.R. N. 108/2020, su ricorso delle associazioni animaliste.
Lo rendono noto le associazioni venatorie marchigiane Federcaccia, Libera Caccia, ArciCaccia, Enalcaccia, costituitesi in giudizio a difesa del Piano regionale. Il TAR Marche, scrivono, recependo integralmente le eccezioni delle rappresentanze venatorie, ha ritenuto non sussistenti i presupposti cautelari posti dalle associazioni ambientaliste a fondamento del ricorso, rilevando come l’impugnato PFVR “Non sia idoneo a cagionare alcun pregiudizio grave e irreparabile agli interessi tutelati dalle organizzazioni ricorrenti” attesa la natura meramente programmatoria del Piano “non contenente disposizioni immediatamente operative”.
"Il TAR Marche - si legge nella nota delle associazioni - ha confermato, quindi, la bontà del PFVR redatto con impegno e competenza dagli Uffici regionali edaiTecnici estensori. Si rappresenta che un’eventuale sospensione del Piano Faunistico avrebbe condizionato in maniera irreparabile le attività di gestione faunistica esperite dalla Regione con l’ausilio degli ATC, ivi comprese quelle emergenziali quale il controllo del Cinghiale.
"Pertanto, nella sede cautelare di cui sopra, - spiegano le associazioni venatorie marchigiane - è stata garantita la regolare continuità ed il buon funzionamento del settore faunistico venatorio, che avrebbe, altrimenti, rischiato di trovarsi completamente paralizzato dall’ennesimo attacco ideologico, volto a comprimere ingiustamente gli interessi collettivi sottesi alle associazioni venatorie intervenute in giudizio.Le intestate associazioni intendono ringraziare i procuratori Avv.ti Lucciarini e Fattorinie l’Avvocatura della Regione Marche per l’attività prestata con successo nel giudizio cautelare.