Enalcaccia Siena protesta contro le delibere approvate dai due Atc senesi con le quali è stato consentito il prelievo selettivo del cinghiale nelle aree non vocate dal primo di agosto di quest’anno fino al 21 di luglio del 2021. Il prelievo sarà limitato ai soli selecontrollori iscritti alle squadre di caccia al cinghiale in braccata, operanti nel distretto confinante con la medesima fascia di area non vocata. Potranno sparare dalle altane a 300 metri dal confine delle aree vocate. Una facoltà concessa agli Atc da apposita delibera della regione Toscana.
Secondo Enalcaccia Siena questa disposizione obbliga di fatto,in maniera discriminatoria un cacciatore di selezione –abilitato ed in regola con i regolamenti regionali – ad iscriversi ad una squadra di caccia in braccata ma scontenta anche le squadre, in quanto, secondo l’associazione, l’Atc sarà costretto ad aumentare le quote di iscrizione per ovviare ai danni del cinghiale in quelle zone cuscinetto. “Inevitabilmente aumenteranno le richieste di ART37 in quelle zone laddove magari si poteva intervenire in altre forme” scrive Enalcaccia Siena.
"In questo contesto di malcontento generalee di estrema confusione - scrive l'associazione venatoria senese - sarebbe stato più opportuno formulare delle limitazioni temporali, magari nel periodo Novembre/Gennaio e non vincolando l’esercizio di una forma di caccia alla partecipazione di un’altra. Sarebbe stato giusto confrontarsi con le squadre di caccia al cinghiale e con i responsabili delle Unità di Gestione degli Ungulati, magari trovando soluzioni che avrebbero reso i rapportitra i due mondi, più stabili".
La nota di Enalcaccia Siena chiude con una riflessione rivolta agli agricoltori: "con quale coraggio d’ora in avanti vi presenterete di fronte ai vostri tesserati chiedendo loro di bloccare i caselli autostradali o affermando che non vi sono più i soldi per rimborsare quello che i nostriirsuti amici hanno distrutto?".