“Si è consumata l'ennesima farsa “. Arci Caccia commenta così le norme discusse in questi giorni alla Camera tramite una nota firmata da Marco Ciarafoni, presidente del Consiglio Nazionale dell'associazione.
Con riferimento allo stralcio dell'articolo 16 e quindi delle norme riguardanti l'attività venatoria nella Comunitaria, Ciarafoni se la prende con quei politici che “continuano - dice - a utilizzare la caccia per ragioni propagandistiche e strumentali sulla pelle dei cacciatori italiani”.
Ciò che è grave – sottolinea - è il permanere dell’assenza di certezza di diritto poiché permangono i procedimenti di infrazione dell’Unione Europa nei confronti dell’Italia che, ad oggi, impediscono, tra l’altro, una regolamentazione corretta del prelievo venatorio in deroga”.
“Ancora una volta – spiega Marco Ciarafoni - le vicende parlamentari confermano l’esigenza che su temi così complessi e che interrogano le sensibilità individuali e collettive è assolutamente sbagliato procedere con colpi di mano e con atteggiamenti da ultras".
"L’Arcicaccia auspica - conclude quindi Ciarafoni - che le forze sociali (agricoltori, ambientalisti e cacciatori) tornino a lavorare al Tavolo precedentemente costituto per offrire alle forze politiche e alle istituzioni soluzioni condivise per dare risposte adeguate all’Unione Europea e per migliorare la legge 157 nel segno della tutela della fauna e di una caccia compatibile”.