Con la vendemmia in arrivo, la Cia Toscana si appella alla Regione affinchè le modifiche alla legge toscana sulla caccia, approvate nelle scorse settimane, possono avere efficacia subito, senza aspettare l’apertura della caccia in Toscana.
"L’obiettivo di raggiungere e garantire un equilibrio tra presenza di fauna selvatica, attività economica e sicurezza dei cittadini – sottolinea il presidente Cia Toscana Luca Brunelli - riducendo drasticamente la presenza di ungulati, rappresentano una vera priorità per una politica di governo del territorio, il cui perseguimento non può essere delegato ai soli cacciatori. L’attuale consistenza della fauna selvatica è insostenibile".
Per Cia Toscana occorre riportare sotto controllo il numero dei predatori (lupi, canidi, ed altre specie selvatiche) e ridurre drasticamente la presenza devastante di ungulati, così come di altri selvatici quali piccioni, corvidi, gabbiani, intervenendo con urgenza con il contributo di tutti i soggetti interessati, a partire da cacciatori ed agricoltori, ed utilizzando al tempo stesso tutti gli strumenti a disposizione, dalla revisione normativa al potenziamento dei soggetti istituzionali preposti al controllo della fauna, a partire dagli Atc che devono operare con maggiore omogeneità nel territorio regionale.
Cia inoltre chiede che La Regione Toscana, si faccia promotrice di un' iniziativa a livello nazionale ed europeo per rivedere le normative di riferimento, sollecitando modifiche sostanziali che consentano di superare l’attuale visione di mera tutela/conservazione, definendo finalmente adeguate politiche di gestione della fauna. Cia Agricoltori Italiani della Toscana sulla salvaguardia produzioni agricole e contenimento ungulati e selvatici, chiede ai candidati, una presa di posizione chiara e netta per il governo regionale che verrà dopo il 21 settembre, con l’obiettivo di trovare una soluzione definitiva.