In una nota l'europarlamentare Marco Dreosto, vicepresidente dell'Intergruppo caccia e biodiversità al parlamento europeo, commenta il voto favorevole da parte di 18 paesi membri (con la percentuale del 90%), sulla proposta di regolamento per l'abolizione dell’uso delle munizioni in piombo nelle zone umide.
"Un voto che si percepiva quasi scontato - spiega l'europarlamentare Dreosto -. Da tempo infatti si erano comprese le posizioni dei membri del comitato REACH, chiamati a votare oggi la proposta della Commissione Europea. Del resto, già 23 paesi, tra cui l'Italia, avevano da tempo stabilito il divieto di utilizzo del piombo dalle zone umide in ZPS. Il vero problema è invece rappresentato dalla definizione di zona umida, troppo ampia per poter essere chiaramente definita e quindi identificabile, sia dai cacciatori che dagli organi di vigilanza. Se il Regolamento dovesse trovare il voto favorevole del Parlamento europeo, una semplice pozza d’acqua potrebbe essere considerata zona umida, verso la quale, fra l'altro, la CE chiede una fascia di rispetto di 100 metri. Il semplice possesso di munizioni in piombo all'interno di queste aree sarebbe poi interdetto e si assisterebbe al moltiplicarsi di incerte e complicate situazioni sanzionatorie. “Noi pretendiamo invece che le zone umide rimangano quelle già stabilite dagli stati membri, non appena la proposta passerà al Parlamento UE sarà battaglia all'ultimo voto” ha assicurato Dreosto.