Il Patto coi lupi. Storia leggende, racconti sulla caccia, sulla natura, sulla wilderness. Questo il titolo del nuovo lavoro di Giorgio Salvatori, che sarà presentato venerdì 18 settembre alle ore 18 alla tenuta di Vigna Campana (Lago di Bracciano).
"Perché alcuni uomini conservano l’istinto della caccia e altri no? Da dove nasce la pulsione predatoria? È legittimo coltivare il nostro “lupo interiore”?". Da queste domande parte la ricerca di Salvatori, un'analisi controcorrente di una passione che “non è uno sport”.
"Il patto coi lupi - si legge nella prefazione del libro - donò agli uomini del Paleolitico il cane, ma anche nuove strategie di caccia. Più l’uomo imitava il lupo più era garantito il suo successo nella cattura delle prede. La capacità di trasformarsi in animale da preda è presente ancora oggi in quegli uomini che avvertono un intimo legame con i primi popoli nomadi e cacciatori. Un’eredità genetica che li spinge spesso a replicare un controverso rito archetipale: la caccia. L’eredità del lupo viene raccontata in questo libro partendo da quel patto immaginario, siglato tra uomini e fiere trentamila anni fa, e attraverso cenni di storia, di leggende, di episodi di vita vissuta. Si scopre così il valore centrale della Wilderness come sicuro rimedio alla banalizzazione della natura".