Due domeniche fa, durante la storica Sagra degli Osei di Sacile, alcuni animalisti hanno passato i limiti della normale manifestazione di pensiero, arrivando addirittura ad aggredire un giudice della gara canora. Un episodio grave che ovviamente ha visto l'apertura di un'indagine delle autorità. Giunge ora notizia che a seguito di quell'aggressione la Questura di Pordenone abbia emesso tre fogli di via nei confronti di tre attivisti, che, a quanto sembra, per tre anni non potranno mettere piede a Sacile.
La Pro Sacile ha inoltre sporto querela nei confronti della LAV di Pordenone e chiede l’oscuramento dei siti e dei profili social dell’associazione che aveva paventato il rischio zoonosi alla sagra dei osei. La Presidente Lorena Bin e il consiglio, hanno deciso di agire anziche’ lasciar perdere “Un danno all’immagine della sagra tramite la diffusione di notizie false e tendenziose a mezzo stampa, con ripercussioni negative anche dal punto di vista economico, per le quali siamo pronti a chiedere conto” dichiara Lorena Bin che rincara “io e i miei consiglieri non siamo piú disposti a tollerare, ci siamo davvero stancati del fatto che la sagra continui ad essere bersaglio di accuse e menzogne da parte di alcuni detrattori che, pur di sostenere le proprie posizioni, sparano a zero facendo persino leva sulle paure delle persone”.
La LAV, tramite comunicati come quello titolato “Covid19: Sagra dei osei di Sacile come wetmarket, sospendere l’evento”, avrebbe fomentato le paure delle persone, inducendole a pensare che la fiera possa essere ricettacolo di contagi per la sola presenza degli animali esposti. Considerata la particolare situazione vissuta dalla popolazione a seguito della pandemia che rende le persone particolarmente sensibile alle questioni di carattere sanitario, la Proloco ritiene inaccettabile tale strumentalizzazione dell’evento. Le dichiarazioni degli animalisti vanno a contrapporsi anche al nullaosta delle autorità veterinarie che non hanno rilevato problematiche di carattere sanitario. Prive di veridicitá anche le accuse sulla presenza in sagra di specie selvatiche, per le quali da anni la detenzione e’ vietata, al pari dell’importazione di quelle esotiche. Gli animali in sagra provengono tutti da allevamenti in cattivitá, precisano i tecnici, ed é proprio tale condizione che evita agli stessi il contatto con eventuali patogeni presenti in natura.