La Regione Toscana ha emanato un programma di misure straordinarie che “prende atto della situazione oltre ogni soglia di sostenibilita' per quanto riguarda la presenza di cinghiali, ungulati e anche dei piccioni di citta'' e che perciò autorizza in via straordinaria le Province ad emanare piani straordinari a tutela del territorio.
Questa la linea intrapresa dalla Regione soprattutto in considerazione dei 150 mila cinghiali stimati che, spiegano gli amministratori in una nota – non dovrebbero superare le 50 mila unità. Per quando riguarda il cinghiale, una convenzione con l'Ispra (istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che valuterà gli interventi dei vari piani provinciali (operativi a partire dal mese prossimo), permetter�un'azione costante per riequilibrare la specie.
Lo scopo del programma è ''garantire la coesistenza di queste popolazioni faunistiche con le attivita' umane'' e ridurre sostanzialmente l'impatto della specie sull'agricoltura (2 milioni e mezzo di euro i danni risarciti nel 2008). “Grazie alle norme approvate – sottolinea la Regione - i soggetti preposti ad intervenire avvieranno i piani annuali di abbattimento e cattura''.
I numeri di cui parla la Regione sono supportati purtroppo dai fatti. Proprio in questi giorni il Consorzio del Chianti Classico ha annunciato che presenterà richiesta di risarcimento alla Regione per i 28 mila quintali di uva distrutti dagli ungulati. Il danno secondo il direttore del Consorzio Giuseppe Liberatore è stimato dai 6 agli 8 milioni di euro, riferibili a dati certi relativi all'ultima annata.