E’ stata pubblicata il 24 settembre la sentenza del Tar della Calabria che ha accolto in parte il ricorso di Wwf e Lipu sul Calendario Venatorio regionale della passata stagione venatoria (2019 – 2020). Il provvedimento dunque, nonostante abbia esaurito da tempo i suoi effetti, è stato annullato nella parte in cui ha ammesso la caccia al moriglione e alla pavoncella e ha consentito l’apertura anticipata al colombaccio e alla ghiandaia senza aver previsto l’anticipo della chiusura per le stesse specie. Il ricorso è stato respinto rispetto alle restanti richieste.
Pur riconoscendo che non esiste un divieto di caccia per moriglione e pavoncella, secondo il Tar la Regione Calabria avrebbe dovuto attentamente ponderare l’opportunità di vietarne il prelievo tenendo conto e dell’invito rivolto dalla Commissione europea e della nota Ministero dell’Ambiente. Tecnicamente per i giudici la decisione della regione non era supportata da un adeguato impianto motivazionale. Non considerando evidentemente abbastanza il parere dell’Ispra che ha ritenuto cacciabili, con i limiti di carniere fatti propri dalla Regione Calabria, tali specie.
Respinte le richieste relative all’assenza di un piano faunistico venatorio valido (caccia nei siti Natura 2000 e preaperture). Il Tar evidenzia come, in base all’attuale legge in vigore, il piano faunistico-venatorio regionale conserva la propria efficacia anche dopo la scadenza del termine quinquennale sino all’approvazione del nuovo piano.