Isabella Villa, Responsabile nazionale Coordinamento cacciatrici Fidc e Consigliere provinciale e regionale Federcaccia, risponde per le rime alle baggianate animaliste riportate in un articolo della testata Genova24, ovvero le dichiarazioni degli esponenti animalisti che protesteranno a Genova sabato 3 ottobre contro la caccia al cinghiale. La replica è stata pubblicata ieri dalla testata genovese. Diamo atto dunque al contributo fattivo delle cacciatrici nel ristabilire la verità di fronte a dichiarazioni di parte che mirano a denigrare il mondo venatorio. Avanti così!
Di seguito la lettera di Isabella Villa al quotidiano.
Gentile direttore,
Con riferimento al Vs articolo "Noi stiamo dalla parte dei cinghiali" ritengo doverose alcune precisazioni per evitare la disinformazione giornalistica che caratterizza tutte le notizie inerenti il mondo venatorio.
Prima di tutto la caccia non è una "mattanza" ma una pratica regolamentata da una legge nazionale la 157/92 che impone severe regole da rispettare.
Poi vorrei andare punto per punto
- i cinghiali che stazionano nel Bisagno non sono certo richiamati in città dai cacciatori né tanto meno vengono da loro nutriti. I responsabili sono i cittadini che incuranti delle sanzioni previste, e purtroppo non applicate, continuano a gettare loro cibo.
L'abbattimento di questi ungulati non è comunque mai demandato ai cacciatori
- i cinghiali nelle ZAC. Il "triste primato della Liguria"
Ma chi scrive - visto che il virgolettato è genericamente attribuito - sa che cosa è una ZAC, zona addestramento cani? Viene presentata come luogo di tortura quando è un pezzo di bosco dove i cinghiali vengono nutriti e accuditi. Serve per l allenamento dei cani, ma in una zona recintata avviene quanto accade in natura. Falso, falsissimo il fatto che i cinghiali di più di 30 kg vengano smaltiti. Volete fare un giro e vedere di persona? Sarò felice di accompagnarvi.
Non mi soffermo sulle soluzioni alternative all'abbattimento che fanno solo sorridere, é di oggi la notizia di due morti in autostrada per l'impatto contro cinghiali, ma mi scandalizzo a fronte del paragrafo successivo sulla situazione dei cani da caccia "che passano la vita rinchiusi in gabbie abbandonate nei boschi". Ma state scherzando? Il cane da caccia è un bene prezioso per il cacciatore, è più facile che viva su un divano che in una gabbia.
Vi prego informatevi prima di scrivere simili ridicole castronerie e soprattutto come un buon giornalismo richiede, sentite anche l'altra campana.
Pregando di dare uguale diffusione a questa mia, ai sensi della legge sulla stampa,
Cordiali saluti
Isabella Villa
Responsabile nazionale Coordinamento cacciatrici Fidc
Consigliere provinciale e regionale Federcaccia
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