A contrasto delle crescenti azioni violente da parte di alcuni gruppi estremisti di stampo animalista, sempre più diffuse anche nel nostro Paese, in Uk il Governo ha creato una sezione antiterrorismo specializzata, che tratterà le minacce degli animalisti alla stregua di quelle provenienti dal mondo del terrorismo islamista e dei movimenti estremisti insurrezionalisti.
Il Telegraph riporta che l'MI5 (l'equivalente della nostra Digos) ha istituito la nuova unità in considerazione di un incremento, senza precedenti, del terrorismo legato ai diritti degli animali. L'anno scorso infatti, nella vicina Francia, si sono verificati 15 attacchi contro macellerie e negozi di prodotti animali, rivendicati da estremisti vegani. Nel Regno Unito recentemente un gruppo di attivisti è stato accusato di minacce di morte nei confronti di alcuni parlamentari conservatori che sostenevano il necessario abbattimento dei tassi in esubero in considerazione del fatto che la specie è responsabile della diffusione della tubercolosi bovina.
Una scelta obbligata dunque che tiene conto di fatti oggettivi e mira a tutelare l’incolumità pubblica di fronte ad azioni messe in atto con gli stessi modus operandi degli altri gruppi terroristi. Data la frequenza di episodi analoghi anche in Italia (ricordiamo le minacce di morte rivolte ai cacciatori in sempre più occasioni e modalità, gli imbrattamenti e gli atti vandalici contro sedi di associazioni venatorie e altre strutture gestite dai cacciatori) non sarebbe male prendere esempio dagli inglesi. L’auspicio è che i nostri politici, sulla scorta di quello che hanno fatto nel Regno Unito, propongano anche da noi analoga task force. L’impunità, infatti, grazie alla lungaggine dei procedimenti penali, è ciò che alimenta questo tipo di antagonismo. Non aiuta affatto che le associazioni animaliste registrate e supportate dallo Stato, spesso e volentieri non prendano affatto le distanze da tali efferati episodi.