Riceviamo e pubblichiamo:
Con l’autunno tornano a salire i numeri e le preoccupazioni attorno al COVID-19. Inutile nascondersi che – al netto dell’apprensione per la salute – l’impegno si concentra sull’evitare il riacutizzarsi dell’epidemia e un eventuale blocco delle attività, con conseguenze purtroppo infauste per l’economia del Paese e la nostra vita.
L’auspicio naturalmente è che grazie alle attenzioni e al senso di responsabilità di tutti la situazione rimanga sotto controllo, ma intanto si ipotizzano restrizioni e norme di comportamento da seguire per ottenere questo risultato. Federcaccia ha provveduto già prima dell’estate a raccogliere e distribuire sotto forma di semplici e comodi opuscoli pieghevoli una serie di buone pratiche da seguire nelle diverse forme di caccia e attività agonistico venatorie.
Un altro, in occasione dell’apertura della stagione venatoria, è uscito sotto l’egida della Cabina di Regia delle Associazioni venatorie riconosciute.
La caccia per sua stessa essenza è una delle attività che maggiormente si presta a seguire naturalmente le norme sul distanziamento, anzi… in buona parte lo fa da sempre.
Immersi come siamo soliti fare fra boschi e colline, paludi e montagne, non è difficile per il cacciatore mantenersi in uno stato di sicurezza per sé e per gli altri, anche in quelle forme di caccia “collettive”, che con poche accortezze si sono già adeguate.
Ancora una volta quindi, a differenza di quanto vogliono far credere i nostri detrattori, la caccia e i suoi praticanti si dimostrano non solo adeguati e ben immersi nella realtà del Paese, ma anche proattivi e attenti alle esigenze e alla voglia di “sicurezza” della società.
E allora, a chi sui social o sui media, propone pretestuosamente restrizioni per la caccia e i cacciatori in nome del COVID-19 rispondiamo con un messaggio, questo sì, da far diventare virale: #CACCIADISTANZIAMENTONATURALE.
Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia