Mentre la tv generalista e quella pubblica di Stato si occupano con grande slancio emotivo in prima serata di una famiglia di cinghiali fatta fuori in un parco cittadino di Roma per eutanasia, portando in evidenza come se fosse sensato (e non lo è) il commiato e la disperazione degli animalisti per queste vite spezzate (ma lo sanno questi giornalisti che la stessa cosa avviene da anni in ogni zona urbana del mondo quando i cinghiali invadono gli spazi pubblici e mettono a rischio la pubblica incolumità?), una ragazza di appena 21 anni, nell’indifferenza generale, muore a seguito di un incidente stradale causato proprio da un cinghiale.
Fior fior di approfondimenti sulla carta stampata e in tv sulle proteste animaliste per la decisione di sopprimere scrofa e cinghialini, con tanto di esibizione di improvvisati altari volitivi all’ingresso del parco in via della Cava Aurelia dove i suidi sono stati immolati per mano del comune di Roma, ma dell’ennesima vittima umana, una giovane vita poco più che adolescente spezzata a causa dell’incontrollato numero di cinghiali sulle strade, si parla pochissimo.
La giovane è morta all'ospedale di Cremona in seguito alle ferite riportate per l'incidente avvenuto martedì scorso sull'auto del fidanzato, anche lui rimasto ferito, mentre procedevano sulla strada provinciale da Torricella del Pizzo verso Scandolara Ravara. Dalle ricostruzioni dell'accaduto, pare che l'auto si sia imbattuta in un grosso cinghiale che ha attraversato la strada.
Purtroppo le stime ci dicono che questo tipo di sinistri sono in aumento e che ancora troppo poco si fa per evitare la presenza di selvatici sulle strade. Che sia più rilevante parlare dei risvolti etici di una battuta di cattura finita con la sopressione di alcuni animali, rispetto al tema dei danni causati dal suide, e al pericolo diretto per la pubblica incolumità, è oggettivamente assurdo e preoccupante.