Una nota dell'Ufficio ricerche Faunistiche ed Agro – Ambientali di Federcaccia commenta il recente articolo a firma di Piero Genovesi (ISPRA) apparso nei giorni scorsi sul quotidiano “La Repubblica” (La grande questione dei cinghiali), nel quale si porta a galla una grande verità: per diminuire il numero dei cinghiali, sempre più spesso protagonisti di episodi legati a una difficile convivenza urbana, la sterilizzazione, spesso auspicata come metodo incruento per eccellenza, non ha un utilizzo pratico. A riconoscerlo è la stessa ISPRA.
Continua la nota Fidc: "Rimane dunque la questione di fondo, irrisolta se non si agisce diminuendo la densità delle popolazioni sorgente, dalle quali originano gli esemplari che, entrando nelle nostre città, possono diventare problematici. Ed è qui che il ruolo dei cacciatori diventa fondamentale. Solo effettuando prelievi numerici importanti e regolari (abbattimento in regime di caccia o di controllo) nel tempo è possibile arrivare ad una efficace riduzione della densità di popolazione. Certamente gli abbattimenti non sono l’unica soluzione, ma perché il fenomeno possa essere gestito correttamente è necessario mettere in atto una serie di altre soluzioni".
"Oltre a quelle già citate nell’articolo di Genovesi, come il controllo delle discariche e degli accumuli di rifiuti (soprattutto nei centri urbani), la realizzazione di recinzioni e la messa a punto di soluzioni di difesa delle colture, - argomenta il Centro Ricerche Fidc - è anche necessario realizzare sovrappassi e sottopassi per la fauna selvatica lungo le vie di alto scorrimento, laddove queste interrompono con il loro corso la continuità ambientale di un’area, operando una frammentazione ecologica che spinge gli individui a cercare punti di attraversamento".
La questione - chiude - è certamente complessa e non banalizzabile, ma risulta evidente anche dagli ultimi studi scientifici sul tema che il mondo venatorio svolge un ruolo essenziale nel contenimento delle problematiche legate alla proliferazione dei cinghiali, senza il quale ci sarebbero conseguenze ancor più gravi.