Sul ricorso dell’Associazione Vittime della Caccia, il Consiglio di Stato in data 28 ottobre ha ordinato la riforma dell’ordinanza del Tar del 22 ottobre scorso con la quale era stata respinta la richiesta di sospensione del calendario venatorio nella parte in cui ha autorizzato la caccia a moriglione e pavoncella.
Il Presidente del CdS Franco Frattini ritiene non fondata la motivazione dell’ordinanza sulla base del fatto che l’ISPRA abbia espresso parere favorevole alla caccia a queste due specie. Secondo il decreto quel parere non si riferisce all’attuale stagione venatoria, dato che quest’anno Ispra non ha ritenuto di esprimere alcun parere . “Considerato che la controversia ha ad oggetto la delibera della Regione Marche e il prelievo delle due specie sul territorio marchigiano, per il quale manca del tutto il parere, mentre è applicabile anche alla Regione Marche (e per nulla valutata) l’esortazione a sospendere il prelievo “con massima urgenza”, proveniente dal Ministero Ambiente, il quale rappresenta lo Stato italiano negli accordi internazionali tra cui l’Accordo AEWA più volte citato”, il Consiglio di Stato ha ritenuto di sospenderne il prelievo. Non senza prima evidenziare la necessità di un “approfondimento in sede collegiale”, la cui data è fissata per il 26 novembre 2020.
Applicando il principio della richiesta cautelare, il Presidente Frattini ha considerato l’esistenza di “un danno irreparabile, consistente nella continuazione della caccia a specie considerate, per le ragioni sopra dette, meritevoli di speciale tutela (e appartenenti al patrimonio indisponibile dello Stato)”.
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