"Ho presentato un'interrogazione al governo perché chiarisca le ragioni che hanno portato di fatto alla proibizione della caccia nel nostro Paese". E' quanto scrive oggi il senatore della Lega Francesco Bruzzone, responsabile del dipartimento Attività Venatore del partito.
"Nell'ultimo Dpcm, tra le molte incomprensibili trovate - spiega Bruzzone - c'è n'è una che riguarda la regolamentazione della caccia in base al colore della regione nella quale ci si trova. La pratica venatoria, dunque è ora vietata in maniera totale se si è in zona rossa, limitata all'esclusivo ambito comunale se si è in zona arancione ed infine solamente in ambito regionale se si è in una regione gialla. L'insulsa ragione che limita l'attività venatoria, di cui questo governo pavidamente si fa scudo per bloccare la caccia, sta nel contenere e non assecondare eventuali assembramenti.
Chiude Bruzzone: "Data l'inconsistenza di queste motivazioni, chiedo dunque di conoscere le reali motivazioni sanitarie che hanno portato a questo stato di cose e auspico che tutti i Consigli delle regioni italiane, anche quelli amministrati dal centrosinistra, possano promuovere mozioni e ordini del giorno che chiedano il superamento di questa follia antidemocratica. La smetta, il governo, di avere una ideologia animalista e si renda conto che il problema covid è una cosa seria che non può essere usata contro chi ha pagato per avere una concessione per svolgere un attività come la caccia , una delle più sicure per evitare i contagi".