Con una lettera resa pubblica, laCabina di regia della Toscana (Enalcaccia Arcicaccia Liberacaccia Italcaccia) ha inviato una richiesta al presidente della Regione Eugenio Giani e all'assessore all'agricoltura e caccia Stefania Saccardi per richiamare l'attenzione sulle disposizioni del DPCM pandemia.
"La collocazione della Regione Toscana nella zona rossa - si legge - comporta restrizioni di movimento e di chiusura a salvaguardia della nostra salute. Tuttavia siamo a chiedere che in caso di ritorno della nostra regione in zona arancione l'attività venatoria non sia ridotta al solo comune di residenza anagrafica, ma sia previsto e concessa tale attività anche nell'ATC di residenza venatoria alla quale siamo iscritti o il proprio distretto d'iscrizione per gli ungulati. La caccia vagante o da appostamento viene spesso esercitata singolarmente, quindi con bassissima possibilità, se non nulla, di contagio. Siamo consapevoli - proseguono le associazioni venatorie - che se non interveniamo in mondo ancora decisivo nel prelievo venatorio, il riprodursi con facilità di specie soggette a prelievo produrrà un esponenziale aumento dei danni ai prodotti agricoli, un determinato aumento di specie opportunistiche e predatrici non ricomprese nel prelievo venatorio e, non ultimo per importanza, incidenti stradali".