Sulla discussione del ddl Perilli, interviene anche il senatore di Fratelli d’Italia, Patrizio La Pietra, capogruppo in Commissione Agricoltura. "Il testo, complesso ed articolato, che modifica le norme penali e civili in materia di tutela degli animali depositato in Senato e in discussione in Commissione Giustizia, è il risultato di una lunga ed intensa attività istruttoria, anche in collaborazione con diversi esperti, come scrivono i proponenti. Ma, come si può leggere nel testo del ddl ci sono riferimenti, anche se in maniera indiretta, che riconducono alla caccia e che portano ad accostare i cacciatori al profilo di pseudo violenti. E’ evidente che una simile tesi oltre che vergognosa è inaccettabile”.
“Può essere comprensibile, continua il senatore La Pietra, presentare un ddl per modificare alcune norme del Codice penale per una maggiore tutela degli animali, ma la verità è che i senatori del Movimento 5 Stelle, presentatori del disegno di legge, nascondono fra le righe un’azione diretta a destabilizzare ed azzerare il mondo venatorio. Sopprimere l’articolo 842 del Codice Civile, impendendo ai cacciatori di poter svolgere la loro attività all’interno di fondi privati non recintati, non c’entra niente con la tutela degli animali da maltrattamenti. Così come non ha niente a che vedere, l’inasprimento delle multe e pene più severe per i casi previsti dalla legge 157/92 sulla caccia”.
“Insomma, siamo di fronte ad un attacco dell’attività venatoria e degli stessi cacciatori, ma quello che è più grave è che questo accade nella premessa alla legge, a conferma che la demagogia animalista e ambientalista di una certa politica stride totalmente con la realtà che vede, invece, i cacciatori protagonisti nell’attività di controllo e tutela dell’ambiente e della fauna” conclude il senatore di FdI.