Riceviamo e pubblichiamo:
In Toscana, con il ritorno in “zona arancione” e con l’ordinanza appena firmata dal presidente Eugenio Giani in queste ore, sarà possibile andare a caccia all’interno dell’ATC di residenza venatoria.
Un risultato per il quale ci siamo battuti sin dal primo istante di classificazione della nostra Regione in fascia Rossa.
Il concetto di residenza venatoria ci è parso da subito un punto di forza per affermare un principio che salvaguarda tutte le forme di caccia rendendole possibili oltre il confine del solo comune di residenza anagrafica.
Questi i principali contenuti dell’ordinanza che emergono dalle notizie apprese dal Presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo:
Fino al permanere della classificazione di fascia arancione, l’esercizio dell’attività venatoria è consentito nel comune di residenza, domicilio, o abitazione;
E’ altresì consentito l’esercizio venatorio nell’ATC di residenza venatoria, per tutte le forme di caccia, anche al di fuori del comune di residenza, domicilio o abitazione;
E’ consentita l’attività venatoria negli appostamenti fissi anche se situati al di fuori dei comuni di residenza, domicilio o abitazione ai titolari degli stessi;
E’ consentita l’attività venatoria all’interno delle Aziende Faunistico – Venatorie e Agrituristico Venatorie (AFV e AAV) ed aree allenamento ed addestramento dei cani (AAC) anche se situate in comuni diversi da quello di residenza, domicilio o abitazione;
Per lo svolgimento della caccia al Cinghiale e per la caccia di selezione agli ungulati è comunque consentito lo spostamento per raggiungere e svolgere tale attività in caso il cacciatore sia iscritto ad una squadra di caccia al Cinghiale o ad un distretto per la caccia di selezione situato in comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione;
Inoltre, viene specificato che l’attività venatoria a seguito delle disposizioni dell’ordinanza sarà limitata ai soli residenti anagraficamente in Toscana. L’attività venatoria pertanto non sarà consentita ai cacciatori con residenza anagrafica ricadente al di fuori dei confini regionali, anche nel caso di abitazione o domicilio all’interno degli stessi;
Sarà inoltre consentito lo svolgimento delle attività di controllo faunistico art. 37 legge 3/94 per i soggetti abilitati e sotto il controllo della Polizia Provinciale all’interno dell’ATC di residenza venatoria.
Una risposta puntuale che consentirà anche ai cacciatori residenti in comuni urbanizzati e metropolitani la possibilità di praticare la loro passione con pari dignità.
A differenza di altre realtà regionali la Confederazione Cacciatori Toscani ha stabilito di seguire da subito una linea inequivocabile e ragionevole, che ripristinasse la certezza del diritto per un’attività che non meritava limitazioni, in quanto svolta all’aria aperta ed in piena sicurezza, in attesa di un rapido ritorno della Toscana in fascia gialla.
Il lavoro di continuo confronto e il materiale prodotto dalla nostra struttura Regionale hanno reso possibile questo risultato; abbiamo fatto comprendere alla politica ed alle istituzioni regionali che sarebbe stato sbagliato consentire soluzioni parziali per determinate forme di caccia, che avrebbero portato a divisioni interne al mondo venatorio ed al contempo alla mancanza di risultati gestionali concreti anche rispetto alle esigenze del mondo agricolo.
In questo difficile passaggio abbiamo affermato un principio culturale profondo; La caccia è un’attività da considerare come parte della più ampia questione rurale e non come attività legittimata e riconosciuta solo nel momento in cui può divenire strumento di mera regolazione delle popolazioni faunistiche con forte impatto sull’agricoltura.
Pertanto oggi possiamo affermare con forza che questa battaglia portata avanti in Toscana dalla CCT possa rappresentare un’esperienza per altre realtà regionali.
Nonostante le critiche e la forte discussione sviluppata all’interno del mondo venatorio, tornare a caccia nonostante tutto, significa dimostrare che preparazione, tecnica, qualità di contenuti e forza organizzativa, sono oggi gli unici antidoti per contrastare i tanti attacchi a cui quotidianamente dobbiamo resistere come cittadini cacciatori.
Su questi elementi siamo riusciti ad ottenere ascolto e comprensione delle nostre istanze da parte delle istituzioni Toscane a partire dal Presidente Giani e dall’assessore Stefania Saccardi che vogliamo ringraziare per il loro impegno.
Un sincero ringraziamento va’ poi a tutta la nostra struttura centrale e territoriale, che in queste settimane si è adoperata per informare e orientare, con tutti i mezzi possibili, le migliaia di cacciatori che ci hanno contattato.
Massima serietà e correttezza d’informazione ci hanno permesso di essere ancora una volta riferimento certo ed affidabile per la nostra categoria senza distinzioni di appartenenza associativa.
Sappiamo già da ora che molti tenteranno di attribuirsi la paternità di questo risultato. Fa parte del solito "teatrino dell'assurdo". Le decine di migliaia di cacciatori che ci hanno contatto, seguito e sostenuto in questa battaglia, sanno bene come stanno le cose!
Ora un sincero in bocca al lupo a tutti augurandoci di superare presto questo momento particolarmente difficile per noi ma soprattutto per la nostra comunità, per le famiglie e per il tessuto economico sociale del paese.
Confederazione Cacciatori Toscani
Vai al testo integrale dell’ordinanza