“Avevo presentato un’interrogazione all’assessore proprio sulla caccia in zona Alpi, per aprirla con urgenza e allungare il suo periodo, ma quanto è stato fatto non è sufficiente. Regione Lombardia infatti ha prorogato il periodo di caccia al camoscio ma, su disposizione di Ispra, ha potuto solo portarlo dal 7 al 15 dicembre, a fronte invece delle tre settimane di stop". Lo dichiara Barbara Mazzali, consigliere di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia.
"Nella mia interrogazione - continua Mazzali - , condivisa con l’Associazione Nazionale Assoarmieri e con il suo presidente avv. Antonio Bana, chiedevo ‘se Regione Lombardia non ritenga opportuno con propria ordinanza attestare che l’attività venatoria di selezione in zona Alpi sia situazione di necessità’, considerandola ‘non solo come attività sportiva svolta in maniera individuale ma anche, in quanto programmata attraverso piani di prelievo, perseguente obiettivi di pubblico interesse’.
Adesso arriva il decreto che dice di ‘prorogare per la stagione venatoria 2020/2021 la caccia di selezione al Camoscio nei Comprensori alpini di caccia di competenza della Struttura A.F.C.P. di Bergamo sino alla data del 15 dicembre 2020 nel rispetto dei relativi piani di prelievo ripartiti per singolo settore’. Teniamo conto però che la caccia, con decreto del presidente Fontana, è ripartita oggi, che martedì e venerdì sono giorni di ‘silenzio venatorio’ e che ogni cacciatore è tenuto a mandare una mail al comprensorio il giorno prima per avvisare dell’uscita: a questo punto rimangono solo tre giorni in più. Per tre settimane però la caccia è stata chiusa e non saranno solo questi pochi giorni a cambiare le cose, dato che il prelievo del camoscio è stato fermo così a lungo”