Come annunciato, la Regione Umbria ha prorogato fino al 31 gennaio la caccia al cinghiale che si era chiusa domenica 17. Nella delibera votata lunedì 18, previo parere positivo dell'Ispra, viene evidenziato che di fatto l'attività è rimasta sospesa a causa dei divieti anticovid per circa un mese. Il che rende praticamente impossibile ottemperare ai piani di abbattimento. La Giunta sottolinea come questo causerà “un forte squilibrio demografico” della specie cinghiale, con “gravi ripercussioni sui danni causati” nella prossima annata agraria.
Come si apprende dal quotidiano umbro Tuttoggi.info, le associazioni venatorie hanno comunque fatto sapere che i cacciatori non risponderanno dei mancati raggiungimenti dei piani, né saranno accettati eventuali aumenti delle quote Atc.