“Ho presentato un esposto all’Istituto dell'autodisciplina pubblicitaria (IAP), chiedendo l’immediata rimozione del cartellone”. Così Barbara Mazzali, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, commenta il manifesto firmato “LEAL – Lega Antivivisezione”, che raffigura mani grondanti sangue e la scritta “la caccia sarebbe uno sport più interessante se anche gli animali avessero il fucile” comparso a Brescia, quartiere Sant’Eufemia.
“Quel manifesto è vergognoso e inaccettabile. Quelle immagini rimandano a una realtà che non esiste se non nell’immaginazione di persone prevenute e faziose. Le immagini trattano la caccia come un crimine, dimenticando che è normata dalla legge e consentita dallo Stato. Accettiamo qualsiasi dibattito, ma deve partire da questo presupposto. Il cacciatore è un normale cittadino che paga le tasse e rispetta le regole e nessuno può permettersi di additarlo come un delinquente.
Nell’esposto ho detto che il manifesto veicola “un messaggio contro la caccia con una formalità di comunicazione falsa e offensiva dell’attività venatoria che a tutti gli effetti è una attività legittima e riconosciuta. L’immagine delle mani insanguinate danno un immediato percepito di una truce e criminale attività cosa che non è la caccia che invece è una disciplina riconosciuta e legittimata dalle Istituzioni Pubbliche con modalità e regolamenti molto rigidi e rispettose dell’ambiente Chiediamo per questo che questa comunicazione sia immediatamente oscurata e siano perseguiti sia il soggetto proponente del messaggio e sia la società che lo ha esposto”.
Se qualcuno preferisce non cacciare, non mangiare carne e non bere latte, è libero di farlo per quanto mi riguarda. Pretendiamo lo stesso trattamento da chi invece (gli animalisti) pensa di avere la verità e la legge in tasca. Mi sono stufata e pretendo rispetto”.
Sulla vicenda interviene anche Sergio Berlato in veste di Presidente dell'Associazione per la Cultura Rurale. "Un altro attacco da parte delle associazioni animal-ambientaliste contro i cacciatori - scrive -. A Brescia è comparso un ignobile cartellone che raffigura due mani grondanti sangue con la scritta “La caccia sarebbe uno sport più interessante se anche gli animali avessero il fucile”. Il clima di odio che si respira nei confronti dei cacciatori, onesti cittadini con la fedina penale perfettamente pulita e che pagano ogni anno ingenti tasse allo Stato e alle Regioni, deve cessare. Siamo stanchi di vedere demonizzata la figura del cacciatore, il cui primo compito e scopo nell’esercitare l’attività venatoria è salvaguardare in cui esercita la propria attività, garantendo la manutenzione e la salvaguardia ambientale. Il fanatismo che accompagna questi sedicenti ambientalisti è intriso di odio e di violenza, che nascondono dietro a una facciata di finto buonismo. Dobbiamo reagire nei confronti di questi attacchi chiedendo alle Istituzioni di garantire il regolare esercizio di un’attività che in tutto il mondo è considerata come uno strumento indispensabile di gestione della fauna selvatica e degli habitat naturali".
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