Una richiesta di intervento urgente quella sottoscritta dagli Eurodeputati leghisti Dreosto, Casanova, Zambelli e Tardino, tramite l’interrogazione inviata alla Commissione europea giovedí 28 gennaio.
“Negli ultimi anni molti Stati membri hanno assistito al sensibile aumento delle specie predatrici opportuniste che, cosí come ampiamente dimostrato da specifici studi in materia, risulta un grave pericolo per la conservazione di specie vulnerabili ed in particolare per gli uccelli che nidificano al suolo” ha dichiarato il Vicepresidente dell’intergruppo caccia e biodiversitá, Marco Dreosto. Tale problematica é stata sollecitata anche dal Coordinatore e responsabile scientifico dell’Ufficio studi e ricerche di Federcaccia Nazionale, dott. Michele Sorrenti, che ha precisato “Non è un caso che alcuni Piani d’azione internazionali, approvati dalla stessa CE, prevedano il controllo dei predatori quale azione prioritaria per riportare le varie specie ad uno stato di conservazione favorevole.”
In molte zone la presenza di volpi, corvidi, gabbiani reali e ardeidi riduce al minimo il successo riproduttivo compromettendo il recupero delle popolazioni e la loro conservazione. I parlamentari hanno quindi chiesto alla Commissione, al pari di quanto giá indicato per il contrasto delle specie alloctone invasive e in un’ottica generale di tutela della biodiversitá, di esprimere delle linee guida e un eventuale elenco di specie, destinati al controllo delle medesime, da affidare ai portatori di interesse direttamente coinvolti ovvero cacciatori, agricoltori, proprietari dei fondi e pescatori, cosí che gli stessi possano essere i protagonisti di azioni concrete, efficaci e mirate.
Congiuntamente é stato inoltre chiesto se la Commissione intenda sorvegliare ed intervenire nei confronti degli Stati che non attuano il controllo dei predatori opportunisti per riportare le specie in declino ad uno stato di conservazione favorevole.