"Questa volta, gli animalisti, si sono accaniti sulla legge 157/92, chiedendone l’abrogazione. Adesso dovranno procedere a raccogliere le firme, poi il quesito dovrà essere ammesso dalla Cassazione". Così in una nota la Cabina di Regia Toscana composta da Arci Caccia Toscana, Enalcaccia Toscana, Italcaccia Toscana, Liberacaccia Toscana.
"Abbiamo tempo - scrivono -, e non dobbiamo sprecarlo rimanendo inerti. Per questo le Associazioni Arci Caccia, Enalcaccia, Italcaccia e Liberacaccia della Toscana rivolgono un appello alla quota restante del mondo venatorio toscano: basta divisioni, particolarismi e fughe in avanti, di fronte all’emergenza occorre procedere di concerto e dare prova di unità e compattezza. La partita, ovviamente, si giocherà a livello nazionale, ma anche a livello locale possiamo dare il nostro contributo, in primis dialogando fra noi e poi collaborando con le Associazioni degli agricoltori e con la parte sana del mondo ambientalista, che ancora esiste, anche se diventa sempre più minoritaria. Ricordiamoci che è in arrivo il Recovery Found, una considerevole parte del quale sarà destinato al miglioramento della qualità dell’ambiente e quindi molto potrà essere fatto per ripristinare habitat scomparsi, promuovere la buona agricoltura e quindi incrementare la presenza della fauna oggi in difficoltà. Molti sono gli interessati al mantenimento della cultura e delle tradizioni rurali, di cui la caccia è autorevole esponente, ed è a loro che dobbiamo guardare per mantenere la possibilità di continuare a praticare la nostra passione. Se questo referendum verrà ammesso, la partita si giocherà come sempre sul quorum, e il messaggio che riusciremo a proporre sarà fondamentale per riuscire a convincere quante più persone possibile che la caccia fa bene all’economia, all’agricoltura e all’ambiente, oltre ad essere una tradizione millenaria che merita di essere preservata".