"Mentre i cacciatori si affannano per pubblicizzare un referendum per l'abolizione della caccia, ci pensa l'ENPA a chiarire quello che qualche cacciatore e qualche associazione ha già notato. Il referendum di cui tanto si parla vorrebbe abolire la caccia, ma in realtà abolisce la tutela della fauna selvatica, e abolisce il principio della fauna patrimonio indisponibile dello Stato". Lo scrive in una nota la Federcaccia Lombardia.
"Di fatto - precisa - la caccia non sarebbe vietata, ma non regolamentata, e pertanto le Regioni ben potrebbero far quel che credono (nel rispetto delle Direttive Europee). Addirittura senza la 157 anche i pareri ISPRA non avrebbero più nessun valore. E giusto per chiarire... ad oggi è stata presentata la domanda di referendum che consente di partire a raccogliere le firme. Raccolte 500.000 firme (senza appoggio di ENPA, WWF etc etc vedremo se ci arriveranno) il quesito dovrà essere dichiarato ammissibile o meno dalla Corte Costituzionale. Nel caso di specie ricordiamo che con le modifiche alla 157/92 negli anni è avvenuto il recepimento anche di Direttive Europee. Se si raggiungeranno le 500.000 firme per la presentazione (in 90 giorni, tra un lockdown e l'altro) vedremo cosa ne penserà la Corte. Nel frattempo smettiamola di parlare di "referendum per l'abolizione della caccia".