“La Corte costituzionale ha sancito che i cacciatori abilitati, adeguatamente formati, possono prendere parte alle operazioni di controllo faunistico se la legge regionale lo prevede. Medesimo riconoscimento per le guardie venatorie volontarie in quanto aventi qualifica di guardia giurata. La Lombardia ha fatto scuola su questo, inserendo in legge la figura dell’operatore faunistico già alcuni anni fa. Ora i Corpi di Polizia provinciale che erano titubanti sull’utilizzo di queste professionalità non devono più avere dubbi. I cacciatori specificamente formati possono prendere parte alle operazioni di controllo faunistico”. Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi in seguito al pronunciamento della Corte costituzionale (numero 21/2021, depositata il 17 febbraio) sulla questione sollevata dal Tar della Toscana.
“Questa sentenza va a colmare un vuoto legislativo nazionale. La legge sulla caccia è anacronistica e superata dalle esigenze dei territori. Basti pensare alla proliferazione incontrollata dei cinghiali e di altre specie e alle scarse risorse umane in termini quantitativi che le polizie provinciali hanno per contenerli. La bontà e l’efficacia della legge regionale lombarda sono ora certificate. La mancanza del riconoscimento del cacciatore specificamente formato come operatore volontario nel quadro normativo nazionale aveva generato un conflitto tra leggi regionali e nazionale rendendo questa figura oggetto di contestazioni. Ora questa sentenza chiarisce finalmente tutto e non vi sono più alibi” conclude Rolfi.