Una nuova decisione del Consiglio di Stato ribadisce i limitati poteri delle guardie zoofile, abilitate ad effettuare controlli solo in materia di animali da affezione, ovvero cani e gatti.
Il caso in questione si riferisce a un quesito del Viminale, al quale si era rivolta un'ex guardia zoofila impugnando il decreto del Prefetto di Grosseto che due anni fa gli aveva revocato il decreto di nomina per aver usurpato una funzione pubblica effettuando controlli venatori nei confronti di cacciatori, pur non avendo il titolo. Aveva sottoscritto ben 28 verbali di accertamento senza essere in possesso della qualifica di guardia venatoria volontaria.
"E' pienamente legittimo il provvedimento di revoca della qualifica di guardia giurata zoofila da parte del Prefetto, in quanto – a tenore dell’articolo 10 del TULPS – l’abuso del titolo è sufficiente per dubitare della persistenza del requisito della affidabilità, presupposto necessario per il conferimento di una qualifica autorizzativa di una attività di polizia" scrive il Consiglio di Stato.