La Corte di Giustizia Ue nella sua sentenza del 17 marzo scorso ha concluso che la natura tradizionale e culturale della caccia con il vischio, sebbene autorizzata solo in 5 dipartimenti nel sud est della Francia, non sia di per sè sufficiente a stabilire che “un’altra soluzione soddisfacente non possa sostituirla”. Il che si pone in contrasto con quanto evidenziato nella sua relazione dall'avvocato generale della stessa Corte, che nei mesi scorsi aveva ritenuto che la tradizione francese della "glue" avrebbe potuto continuare ad essere autorizzata se limitata a "piccole quantità".
Nella sentenza si ritiene invece "che uno Stato membro non possa autorizzare un metodo di cattura di uccelli che comporti catture accessorie quando possono causare alla specie interessata un danno diverso da quello trascurabile". Ovvero non può ignorare che possano essere catturate altre specie da quelle oggetto del prelievo.
La FNC (Federazione cacciatori francesi) precisa che a differenza dei frettolosi annunci della stampa, il caso non è chiuso. La Corte di giustizia non ha preso una decisione su un processo per infrazione, ma ha risposto al giudice francese. Spetta ora al Consiglio di Stato fare i necessari accertamenti. La FNC chiede quindi al Consiglio di Stato di avviare un'indagine per accertare sul campo il carattere selettivo di tale pratica in Francia e il fatto che gli uccelli, a seguito della loro cattura, siano in perfetta salute.