Un affettuoso ricordo di Casadei cacciatore lo testimonia un suo vecchio amico, soprattutto di caccia, Pietro Arcangeli, sul Corriere Romagna. "Raoul avrebbe potuto fare qualunque cosa nella vita e sarebbe stato comunque un fuoriclasse, avrebbe avuto successo in qualsiasi campo". Ricorda Arcangeli, "cresciuto con la musica di Casadei nelle orecchie", che quando era un ragazzo lo conobbe mentre lavorava in spiaggia in uno stabilimento balneare. Diventato negli ultimi anni uno dei suoi amici più stretti, condividendo con lui l’amore per la caccia e facendo lunghe conversazioni in occasione di tante uscite. Arcangeli, che abita a Villamarina, a poche centinaia di metri di distanza dal “recinto” dei Casadei, ricorda con immenso affetto il grande musicista.
"Con Raoul ci conoscevamo da sempre - dice - ma negli ultimi anni l’amicizia si era rafforzata e per lui ero diventato una specie di tuttofare e autista. Soprattutto ho un ricordo stupendo delle nostre trasferte in Puglia. Lui amava particolarmente le lagune di Lesina, dove si caccia l’anatra. Io ho 24 anni in meno di lui, ma mi diceva sempre che purtroppo con i suoi coetanei non poteva programmare uscite per andare a cacciare assieme, perché dicevano che visto che erano anziani non se la sentivano di fare progetti a lunga distanza. Ma lui ripeteva sempre che “se non fai programmi, muori”".
"Aveva sempre un sorriso e una parola buona per tutti - racconta - e nonostante la grande fama raggiunta non diceva mai no a nessuno. Era quasi più popolare in Puglia che in Romagna. Là lo seguivano in strada e lo circondavano al ristorante per chiedergli una foto, un autografo e lui non si tirava mai indietro. Ricordo che alle saline di Santa Margherita si era sparsa la voce della sua presenza e fuori dal bar del paese c’erano un centinaio di persone ad aspettarlo".