Gli agricoltori di Confagricoltura Orvieto, non soddisfatti dai risarcimenti parziali avuti dalla Provincia di Terni e dalla Regione Umbria, hanno deciso portare in giudizio le due istituzioni chiedendo risarcimenti integrali in tempi certi.
“Alcune misure per il contenimento della specie sono state adottate sia da parte della Regione che della Provincia, tuttavia dobbiamo registrare che i risultati ottenuti sono del tutto insufficienti – ha dichiarato il presidente di Confagricolutura Orvieto, Roberto Poggioni -. Per i nostri agricoltori poi oltre al danno, si è aggiunta anche la beffa di vedersi liquidati i danni subiti, oltre che in ritardo di più di due anni, anche con somme che si aggirano intorno al 30% dell’effettivo valore degli stessi”.
La situazione si è notevolmente aggravata nel 2007 e nel 2008 con una crescita esponenziale dei cinghiali a cui ha fatto seguito un aumento dei capi cacciati dalle squadre di cinghialisti dell'Orvietano, misura che però non è bastata a ridurre l'impatto sull'agricoltura che ha registrato danni nel 2008 per 750 mila euro.
Secondo Poggioni l'azione di protesta intrapresa da Confagricoltura, se seguita da altre associazioni agricole, porterà la Regione ad intervenire “ adottando efficaci e risolutive misure di prevenzione, che abbiano come solo fine la drastica diminuzione dei danni arrecati alle colture agricole da parte di tutta la fauna selvatica. È quello su cui Confagricoltura Orvieto insiste da sempre, perché i nostri agricoltori non chiedono altro che essere liberi di poter coltivare la propria terra, e di poterne raccogliere i frutti”.