Il presidente della Federazione Italiana della Caccia Campania, Modestino Bianco, insieme ai suoi omologhi di Enalcaccia, Libera Caccia e Arcicaccia, scrive in merito alla seduta del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Regionale tenutasi lo scorso 29 marzo
La “non” politica venatoria adottata dalla Regione Campania nel corso degli ultimi anni, inequivocabilmente svincolata dagli indispensabili canoni di ragionevolezza, improntata, di contro, ad un agire tautologico ed imperscrutabile, è stata caratterizzata dall’introduzione di immotivate limitazioni, sia con riferimento alle specie cacciabili che ai tempi di prelievo.
Totalmente, quanto inopinatamente, inascoltati sono rimasti i reiterati inviti rivolti all’Amministrazione Regionale in ordine alla insopprimibile necessità di motivare, adeguatamente, le sempre maggiori restrizioni che, anno dopo anno, inesorabilmente, hanno caratterizzato la stesura del calendario venatorio.
In occasione delle sedute del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Regionale, il cui parere, ai fini della stesura del calendario venatorio, è previsto dalla legge come obbligatorio (anche se non vincolante), le scriventi Associazioni, per il tramite dei loro rappresentanti, hanno avanzato osservazioni / richieste assolutamente pertinenti, accoglibili e legittime, soprattutto perché suffragate da studi scientifici condotti da organismi accreditati a livello europeo, nonché dalle medesime associazioni ambientaliste.
Sta di fatto che, con assoluta approssimazione, la Regione Campania, nel corso degli anni, ha ritenuto di doversi adeguare, acriticamente, quanto tautologicamente, alle osservazioni provenienti dall’ISPRA, il cui parere, al pari di quello del CTFVR, è, egualmente, obbligatorio ma non vincolante!
Si diceva che al peggio non c’è limite ed il fondo si è toccato in occasione della seduta del CTFVR tenutasi in data 29.03.2021, allorquando il predetto organismo era chiamato ad esprimere il suo parere in relazione al calendario venatorio 2021/2022. Ebbene, la bozza di tale documento, trasmessa dall’Amministrazione Regionale della Campania appena sette giorni prima, quindi il 22.03.2021, prevedeva, tra l’altro, la possibilità di effettuare la caccia in preapertura alle specie colombaccio, ghiandaia e merlo (tre giorni), nonché tortora (un solo giorno).
Sta di fatto che, nel suo messaggio di saluto ai lavori del CTFVR, l’Assessore all’Agricoltura p.t. ha comunicato che, sulla scorta di non meglio precisate/giustificate esigenze sopravvenute, l’Amministrazione Regionale, sconfessando se stessa, aveva deciso di non consentire attività venatoria in regime di preapertura.
Poiché, immediatamente dopo il suo messaggio di saluto, l’Assessore all’Agricoltura abbandonava i lavori in ragione, a suo dire, di concomitanti impegni, rimaneva impossibile acquisire ulteriori informazioni in merito all’improvvida decisione che la Regione intende adottare.
Una formale mozione d’ordine proveniente dalle scriventi Associazioni Venatorie ha determinato l’aggiornamento ad altra data dei lavori del CTFVR, con l’espresso invito alla Regione Campania ad esplicitare le motivazioni che, in un così esiguo lasso temporale (appena una settimana!), avrebbero indotto tale clamorosa, quanto inopportuna, decisione.
Non si può non restare basiti a fronte dell’inaccettabile approssimazione con cui la Regione Campania intendere gestire l’attività venatoria, atteso che, nella seduta del 29.03.2021, il CTFVR veniva chiamato ad esprimere il parere in ordine ad un calendario venatorio che, nel frattempo, aveva subito sostanziali modifiche, mai comunicate, se non verbalmente, nel corso della medesima assise.
Nell’attuale momento storico, ora più che mai, il cittadino richiede alla politica di agire con determinazione, ragionevolezza ed equità, evitando, soprattutto, di acuire odiose, quanto inopinate, discriminazioni di chiaro e mero stampo animalista!
Le scriventi Associazioni Venatorie, riservando ogni ulteriore azione, rivendicano, con forza, per i Cacciatori campani pari dignità rispetto a tutti gli altri cittadini ed elettori.
(Federazione Italiana della Caccia, Enalcaccia, Libera Caccia, Arcicaccia)