"Accogliamo, ancora una volta soddisfatti, una decisione che conferma come una nostra richiesta in materia di caccia fosse di buon senso e rispondente alle leggi, nonostante certa politica e certo associazionismo, che si autoproclama ambientalista e animalista, avessero da ridire in proposito".
Lo rimarca in una nota la consigliera regionale Mara Piccin (Forza Italia), facendo riferimento "al sollecito alla Giunta Fvg, tre mesi fa, di chiarire ufficialmente che l'attività venatoria fosse consentita nella riserva di caccia di appartenenza e, dunque, permettendo spostamenti in deroga al di fuori del Comune di residenza".
"La Regione - sottolinea l'esponente forzista - ha chiarito che in zona arancione, come comunicato dal prefetto di Trieste, è consentito lo spostamento in un Comune diverso da quello di residenza per poter esercitare l'attività venatoria sulla specie cinghiale e per dare attuazione ai prelievi in deroga regolarmente concessi".
"L'esercizio venatorio - aggiunge Piccin - può essere attuato dalle 5 alle 22, previo possesso del tesserino regionale per l'annata venatoria 2021-22 e che la riserva di caccia di ammissione sia dotata del regolamento di fruizione che individua le tempistiche introdotte dalla delibera di Giunta dello scorso 26 febbraio, approvato dal Distretto venatorio".
"L'attività venatoria va inquadrata tra i motivi di necessità che comportano lo spostamento, in quanto finalizzata a limitare i danni alle colture, a mitigare il potenziale pericolo per la pubblica incolumità e per conseguire l'equilibrio faunistico. La caccia - conclude la nota di FI - è un'attività che può svolgersi nel pieno rispetto delle misure anticontagio".