Con sentenza del 14 aprile, il Tar della Campania ha definitivamente accolto il ricorso di Wwf contro le modifiche al calendario venatorio del 29 dicembre 2020 con cui la Regione allungava i periodi di caccia per alcune specie (fagiano, volpe, cinghiale, tordi, acquatici fino al 31 gennaio) a causa delle limitazioni subite dai cacciatori a causa del lockdown per il Covid 19.
Secondo il Tar l’atto di modifica, che ha disatteso il parere Ispra, doveva essere sottoposto al medesimo procedimento seguito per l’adozione dell’atto originario, e dunque acquisire il preventivo parere obbligatorio del Comitato Tecnico Faunistico regionale (CTFVR). Con nota del 10 dicembre la Regione aveva trasmesso richiesta di parere Ispra sul provvedimento ai membri del Comitato, senza però convocarlo per prendere decisioni in merito.
“Nel momento in cui ha deciso di mettere mano al calendario stesso, apportando modifiche, avrebbe dovuto seguire lo stesso procedimento previsto per la pubblicazione del calendario annuale” si legge nella sentenza. La Regione è stata condannata al pagamento delle spese processuali in favore di WWF ITALIA Onlus, liquidate in euro 2500, oltre accessori di legge e contributo unificato. Il provvedimento era già stato sospeso i primi di gennaio da analoga ordinanza del Tar.
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