“Inspiegabile e pericolosa la posizione per l’ennesima volta assunta in totale isolamento dal rappresentante della Regione Calabria nella seduta odierna della Conferenza Stato-Regioni con all’ordine del giorno l’accordo sul ‘Piano nazionale di gestione della tortora selvatica’. Mantenendo la Regione Calabria il suo atteggiamento di diniego, ove non modificasse con urgenza questo infondato orientamento, la conseguenza sarebbe quella di fare saltare l’Accordo, rischiando di far uscire la tortora selvatica dai calendari venatori per la prossima stagione”, ha dichiarato il Presidente Regionale e Vice Presidente nazionale FIdC Giuseppe Giordano alla notizia della posizione assunta dalla Regione che rischia di impedire si giunga all’accordo con ISPRA e Ministero dell’Ambiente in modo che il piano nazionale possa venire approvato.
Eppure, già nella Consulta Faunistico Venatoria Regionale dello scorso mese di marzo, Giordano in rappresentanza di Federcaccia ed anche su mandato delle altre 6 associazioni riconosciute Anlc, Anuu, Arcicaccia, Enalcaccia, Eps ed Italcaccia aveva chiesto con forza spiegazioni sulla inaccettabile e contraddittoria posizione della Regione Calabria sul Piano di gestione della Tortora, sul quale per ben due volte aveva espresso il proprio dissenso al prelievo in preapertura, di fatto modificando inspiegabilmente le decisioni assunte nelle ultime stagioni e andando contro la stessa posizione di ISPRA di permettere due giornate di prelievo a questa specie in pre-apertura. Ugualmente da chiarire, e risolvere, era stata la circostanza che aveva allora e di nuovo oggi visto rappresentare in Conferenza Stato Regioni la Calabria su questo punto dall’Assessore all’Ambiente e non dall’Assessore all’Agricoltura Caccia e Pesca, competente per materia.
“Su questi punti Federcaccia non può che ribadire la sua contrarietà e auspica un tardivo, ma ancora possibile ripensamento da parte della Regione in aderenza alle condizioni oggettive della specie e alla posizione favorevole delle altre Regioni, che agiscono evidentemente in ragione di argomentazioni tecnico-scientifiche e non su posizioni ideologiche anti caccia. Ci auguriamo che la nostra Regione non voglia assumersi la responsabilità di un atto estremamente grave quale quello di far saltare un accordo che era stato faticosamente raggiunto, dando uno schiaffo non solo ai cacciatori calabresi ma agli appassionati di tutta Italia”, ha concluso il vicepresidente Giuseppe Giordano.