Federcaccia Lombardia ha ottenuto un’audizione in VIII Commissione Consigliare per illustrare i problemi relativi all’istituzione dei valichi montani e agli anellini dei richiami allevati.
Le associazioni anticaccia chiedono l’istituzione di 36 valichi con divieto di caccia entro 1000 metri: più di quanti ne siano istituiti su tutto l’arco alpino da Trieste a La Spezia. Peraltro individuano i valichi senza nessun dato sui flussi migratori. Era fondamentale intervenire, anche per smentire certe tendenziose ricostruzioni.
Sugli anellini è stata prodotta la misurazione certificata di 1505 anellini nuovi, commissionata da FIDC Brescia a una società specializzata: il 74% degli anellini distribuiti ai cacciatori ha misure fuori dalle tolleranze sin dall’origine, con gravissimo rischio che i cacciatori anche in presenza di anellini assolutamente regolari siano colpiti da procedimenti penali e sequestri infondati. Questi anellini sono riconosciuti dalla Regione, che pertanto vi deve porre rimedio: risulta infatti in discussione una proposta di modifica normativa.
Molte altre modifiche in vista non paiono di reale interesse o sembrano di scarsa utilità: la Corte Costituzionale ha già chiarito che si può prevedere in legge la segnatura del capo sul tesserino dopo il recupero, ma che si deve recuperare il capo immediatamente. L’abolizione della banca dati dei richiami eliminerà burocrazia, ma sarà impossibile avere i numeri su cui costruire le richieste delle catture, e renderà impossibile anche individuare i cacciatori a cui concedere un carniere maggiorato per l’allodola.
Un’importante semplificazione riguarda il rinnovo degli appostamenti, che potrà essere effettivamente più snello e rapido. Dovrebbero altresì rivedersi gli obblighi relativi all’alta visibilità nella caccia di selezione.
Cambierà poi la disciplina delle “zone rosse” e sarà espressamente prevista la possibilità per ATC e CAC di condividere i servizi di segreteria e le attività di supporto tecnico e amministrativo alla gestione.