In occasione della pubblicazione del Manifesto FACE per la Biodiversità, un documento in 38 punti d’azione volto a dimostrare l'impegno dei cacciatori a livello europeo per la conservazione della biodiversità, Fondazione UNA evidenzia ancora una volta che l’attività venatoria è da intendersi come diametralmente opposta alla pratica del bracconaggio, essendo la prima caratterizzata da un’etica venatoria, da responsabilità e consapevolezza dell’importanza del proprio ruolo nella tutela degli equilibri naturali di flora e fauna, e svolgendosi all’interno di confini normativi ben delineati; il bracconaggio è invece un’attività illegale e irrispettosa dell’ambiente, priva di etica e condotta puramente a fini di lucro.
I principi di Fondazione UNA sono perfettamente in linea con quelli di FACE, organizzazione internazionale non governativa che dal 1977 dà voce a 7 milioni di cacciatori in tutta Europa. L’organizzazione, composta dalle associazioni nazionali di cacciatori di 37 paesi europei, lavora con i suoi partner su una serie di questioni legate alla caccia, dagli accordi internazionali di conservazione alle questioni di attuazione locale, con l'obiettivo di sostenere il comparto in Europa.
Dal Manifesto per la Biodiversità emerge un forte impegno per combattere l'uccisione illegale di uccelli, con notevoli miglioramenti rilevati in molti paesi europei; per FACE, così come per Fondazione UNA, l'uccisione illegale non è solo un problema di conservazione ma danneggia anche la reputazione di una caccia sostenibile, ed è per questo che promuove la tolleranza zero, in linea con la posizione delle istituzioni dell'UE e di vari accordi internazionali. L'Italia è attualmente l'unico Stato membro dell'UE con un Piano d'Azione contro l'uccisione illegale di uccelli e fauna selvatica. È inoltre allo studio un progetto di Fondazione UNA ad hoc sul tema del contrasto al bracconaggio che verrà lanciato nei prossimi mesi.
Il Piano, attuato da tutte le associazioni venatorie italiane da oltre quattro anni, prevede una serie di azioni e 4 obiettivi principali per contrastare il bracconaggio:
Potenziamento delle forze di polizia ambientale per un totale di circa 14 mila tra guardie professionali e volontari delle associazioni di cacciatori. Sono state rafforzate le Unità Cinofile Anti-Veleno ed è stato istituito un Portale Nazionale Online contro l'Avvelenamento Animale, che fornisce mappe accurate della situazione in tutto il paese.
Iniziative tese a rendere più efficaci le attività degli Organi preposti alla vigilanza e al contrasto
Prevenzione degli atti di bracconaggio attraverso campagne di sensibilizzazione e di informazione sui mass media e nelle scuole. Le Associazioni venatorie sono molto attive sul fronte della prevenzione del danno faunistico e sociale prodotto dai bracconieri.
Monitoraggio dell’attuazione dell’Action Plan, attraverso la raccolta di dati e la redazione di Report annuali per descrivere il trend delle attività illecite e valutare l’efficacia delle azioni di contrasto messe in atto.
Il piano incoraggia anche misure per prevenire e compensare i danni della fauna selvatica alla produzione agricola, in modo da evitare azioni illegali di autodifesa per contrastare i danni, impiegando decine di migliaia di cacciatori volontari che, sia nelle aree protette che in quelle regolari, svolgono un ruolo fondamentale nel controllo di specie problematiche.
La corretta formazione dei nuovi cacciatori e i corsi di aggiornamento per cacciatori esperti, svolti da tutte le associazioni di caccia in Italia, sono fondamentali per raggiungere questi obiettivi, ad esempio per renderli maggiormente consapevoli dei danni causati dal bracconaggio e favorire un'efficace prevenzione sociale.