“Il mondo agricolo non è stato tenuto minimamente in considerazione nella modifica dell’art. 44 della Legge Regionale 10/04 nei punti in cui disciplina il controllo della fauna selvatica, eliminando dall’emendamento da noi proposto la parte nella quale venivano reinseriti i cacciatori formati, apportando, inoltre, ulteriori modifiche peggiorative alla legge in vigore creando solo confusione”. Lo ha affermato il Presidente di Cia-Agricoltori Italiani Abruzzo, Mauro Di Zio, in seguito all’ultima seduta del consiglio regionale che aveva come oggetto la modifica dell’art. 44 della legge “Normativa organica per l’esercizio dell’attività venatoria, la protezione della fauna selvatica omeoterma e la tutela dell’ambiente”.
“Fatto di assoluta gravità, dal momento che sappiamo che la Polizia Provinciale e le guardie venatorie, per l’esiguo numero in cui sono presenti in Abruzzo, non sono sufficienti per intervenire in maniera efficace per ridurre i danni alle colture agricole, provocati dalla massiccia presenza della fauna selvatica”, aggiunge Di Zio sottolineando il fatto che l’Abruzzo attualmente sia l’unica regione italiana a precludere agli agricoltori la possibilità di ricoprire il ruolo di Presidente negli Ambiti Territoriali di Caccia. Nel 2020, i danni da fauna selvatica risultavano superiori ai due milioni di euro e la crescita di questi ultimi sembra non volersi arrestare. “Ormai è stato superato ogni limite di buon senso”, dichiara l’associazione di categoria che chiede l’immediata modifica della legge così come richiesto lo scorso febbraio.“Su questo punto saremo intransigenti e non escludiamo manifestazioni di piazza, chiamando a raccolta tutto il mondo agricolo se non si provvede nell’immediato”, continua Di Zio, concludendo che “A breve saranno inoltre inviate ulteriori proposte per una revisione dei regolamenti e leggi regionali attinenti il settore agricolo, al fine di risolvere l’annoso problema dei danni alle colture agricole e dei relativi indennizzi provocati dalla fauna selvatica”. (abruzzolive.it).