E’ guerra sul bilancio dell’Atc1 Perugia. Non è stato possibile approvare il documento a causa degli aumenti imposti alle squadre di cinghialai in caso non raggiungano il numero dei capi da abbattere. Federcaccia, Anlc ed Enalcaccia hanno fatto mancare il numero legale adducendo tra le altre cose che non è stata una responsabilità dei cacciatori se sono state ridotte le giornate di caccia e se nell’ultimo anno è stato praticamente impossibile portare avanti le battute a causa delle restrizioni Covid.
Ora le associazioni venatorie chiedono un nuovo accordo con la Regione che eviti gli aumenti di quote a carico del mondo venatorio e di rinviare dunque il voto sul bilancio dell’Atc. In aperta polemica con la Cia, in particolare, Fidc Umbria evidenzia che in realtà chi ha voluto il ritardo del prelievo lo scorso anno sono stati proprio gli agricoltori “quando chiunque conosca veramente la caccia sa che in territorio cacciabile i cinghiali a gennaio sono quasi spariti, come è nettamente dimostrato che sono le aree impenetrabili e quelle protette a costituire solide basi per l’irradiamento del suide in primavera” scrive Fidc.
"Le tre più grandi associazioni venatorie hanno chiesto il rinvio del bilancio consuntivo e sono concordi nel bocciare totalmente il bilancio dell’ATC PG1, reo di colpire pesantemente buona parte dei distretti della caccia al cinghiale addebitando cifre astronomiche nonostante l’aver proibito per legge, per settimane, la caccia per via delle norme Covid-19. Questo assieme all’avere praticamente azzerato le risorse verso le ZRC, con conseguenze nefaste sul ripopolamento e in vista di regole in arrivo che vieteranno l’importazione di animali di qualità. Quindi quale futuro ha il ripopolamento? Purtroppo ci dispiace che pur avendo simili intenzioni non abbiano seguito l’esempio associazioni venatorie come Arcicaccia e associazioni venatorie e ambientaliste che, sulla carta, dovrebbero essere con i cacciatori come EPS, evidentemente appagate dal colpo mortale inferto alla sola caccia al cinghiale che inevitabilmente si rifletterà su tutta la caccia".
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