Il Consiglio Nazionale di Arci Caccia, riunitosi il 2 giugno, ha eletto all’unanimita' Christian Maffei nuovo Presidente Nazionale. Completato anche l’Ufficio di Presidenza, organismo di gestione politica operativa, con l’elezione di Emanuele Bennati a Vicepresidente. Bennati, Presidente Regionale di Arci Caccia Umbria, completa la squadra di Presidenza del Nazionale composta da Sirio Bussolotti, Giuseppe Pilli e Giuseppe De Bartolomeo; generazionalmente il gruppo dirigente più giovane fra quelli delle Associazioni Venatorie.
Arci Caccia nel darne notizia sottolinea che questo è il gruppo dirigente più giovane fra quelli delle associazioni venatorie, a testimonianza del graduale percorso di cambiamento generazionale intrapreso al fine di dare fiducia a chi ambisce a dare futuro alla caccia. Nella relazione del Presidente Maffei prioritario il recupero di un rapporto di collaborazione e confronto con la società civile, unito al tema della comprensione delle critiche, della disaffezione alla caccia e alla gestione delle nuove generazioni. L'obbiettivo è far "uscire la caccia dall’angolo in cui l’hanno messa le scelte sbagliate di quella parte di mondo venatorio perdente che si è arroccato in difesa di sistemi di potere e talvolta remunerazione, in attesa della fine per consunzione delle altre associazioni. Un meccanismo distruttivo volto a far sopravvivere loro stessi e non la caccia sociale e i cacciatori".
Per l’Associazione la caccia è indispensabile alla natura, che ha bisogno del rilancio di un’attività venatoria sociale che porti emozioni ai cacciatori, reddito agli agricoltori e una spinta forte alla salvaguardia dell’ambiente. Importante anche l’unità del mondo venatorio, "una strada che Arci Caccia ha sempre percorso con coerenza e onestà intellettuale ovunque, denunciando l’ipocrisia di chi pensa di rappresentare gli interessi di un socio unitariamente a Roma e in modo di visivo nei territori. I cacciatori - si legge nel comunicato Arci Caccia - non hanno una doppia faccia e le scelte di comodo e di potere dei soliti noti dell’associazionismo venatorio che, invece di cercare collaborazione, individuando il nemico nelle altre associazioni, creano un problema di cui sarà investita la Cabina di Regia. Se questa deve essere uno strumento di unità, è chiaro che non possa servire solo a redigere comunicati per dare un fondotinta di unitarietà, un maquillage alla l’incapacità di confrontarsi con il mondo".
La riorganizzazione dell’Associazione porterà la struttura a consolidare nel territorio la rete. La struttura organizzativa sarà sempre più sindacato di promozione di politiche ambientali positive, attraverso ATC e CA e con i nostri circoli. "Ai soci daremo più rappresentanza, informazione e informatizzazione, dando servizi sempre più completi e al passo coi tempi, nel solco di una tradizione che, dal 1968, ha reso Arci Caccia un punto di riferimento per la difesa dei valori della caccia sociale e sostenibile, coniugandola con l’ambizione di libertà insita in chi frequenta la campagna".