Martedí 15 giugno si è tenuto il primo incontro tra i Presidenti delle associazioni venatorie riconosciute e il CNCN, riuniti nella Cabina di Regia, e l’ISPRA, rappresentata in questa occasione dal Presidente dott. Stefano Laporta e dal ricercatore e dirigente dott. Paolo Genovesi.
La riunione è stata programmata a seguito della richiesta avanzata dalla Cabina di Regia del mondo venatorio tramite l’Eurodeputato Marco Dreosto, che si è subito attivato per concretizzare l’incontro. “Questo primo incontro ha lo scopo di aprire a un interscambio positivo tra il mondo venatorio e l’Istituto, in considerazione delle molteplici tematiche legate alla fauna selvatica, l’ambiente e il territorio e visto l’interesse sociale e la necessità delle Istituzioni pubbliche di riferirsi alla categoria per ottenere risultati sinergici” ha esordito Dreosto prima di passare la parola al Presidente Laporta, il quale ha ribadito la propria disponibilità al confronto, sottolineando la positività del coordinamento delle associazioni venatorie.
Laporta, il cui mandato scade a fine luglio, ha inoltre invitato i Presidenti ad attivare dei tavoli di confronto anche presso i diversi Ministeri e a creare un rapporto più stretto con le amministrazioni regionali, in modo da rendere più aggiornato ed efficiente lo scambio di dati e informazioni sul tema fauna selvatica.
Il Presidente di Federcaccia Massimo Buconi, è intervenuto sottolineando il fatto che il 90% dell’attività venatoria nei suoi diversi aspetti viene di fatto gestita dai tribunali amministrativi e non dagli Organi competenti. Buconi ha anche richiamato la mancanza di una linea univoca e coerente nei comportamenti tenuti recentemente dall’Istituto sul tema, ricordando come ISPRA dopo aver rilasciato un parere positivo in merito ai tempi di prelievo di una specie, parere tecnico, a fronte di una nota Ministeriale di diverso avviso inviata alle Regioni interpretando le direttive, abbia da quel momento richiamato nei pareri l’indirizzo Ministeriale sconfessando di fatto il suo ruolo di organo tecnico scientifico, cosa resa ancora più grave dal fatto che ormai i suoi pareri assumono una valenza vincolante ancorché questo non sia previsto da alcuna norma.
La questione calendari venatori è stata incalzata anche dagli altri rappresentanti delle AAVV: Paolo Sparvoli, Liberacaccia, ha evidenziato palesi incongruenze tra i pareri emessi fra una Regione all’altra e ha chiesto la costituzione di un tavolo permanente per trovare una sintesi condivisa sugli argomenti. Anche il Presidente di Enalcaccia, Lamberto Cardia, ha ribadito che l’alternanza continua di pareri e ricorsi rischia di diventare un caso politico.
Il neoeletto presidente Arcicaccia Christian Maffei ha detto essere fondamentale la condivisione di una metodologia al fine che i lavori tecnico-scientifici delle associazioni vengano validati.
Marco Franolich, direttore dell’EPS ha sollevato la necessità di calendari più lunghi e sottolineato l’importanza del mondo agricolo oltre alla questione dei danni da fauna a cui rispondere. Ampia disponibilità a collaborare anche da Pietro Pietrafesa del CNCN.
Il ricercatore ISPRA Piero Genovesi si è dichiarato da parte sua sempre disponibile al dialogo con il mondo venatorio, concordando sul fatto che la valutazione dei pareri da parte del potere giudiziario sia andata un po’ oltre nel tempo, ma ha anche sottolineato come questo non dipenda ovviamente da ISPRA. Genovesi si è detto altresì convinto che un ruolo più attivo della categoria nelle diverse problematiche gestionali sia estremamente utile sia per i cacciatori che per l’intero Paese. (Comunicato Stampa On. Marco Dreosto)
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