Insegnare la natura è una grande occasione per la caccia di dimostrare la sua utilità sociale, dando prova della sua azione concreta nei territori, attraverso l'educazione alla natura e al servizio degli ambienti attraverso la manutenzione e lo sviluppo delle opere. E' quanto pensano in Francia le organizzazioni dei cacciatori.
Se i cacciatori si impegnano insieme ad altri protagonisti della vita rurale (agricoltori, forestali) nella diffusione della conoscenza della natura e nella sensibilizzazione sui cambiamenti climatici, possono con buone probabilità allontanare il rischio di essere sempre più invisi all'opinione pubblica, oggi prevalentemente anti-caccia. Fino ad oggi, anche Oltralpe la pedagogia della natura è stata alquanto trascurata dal mondo della ruralità. Mentre le associazioni ecologiste, largamente ostili alla caccia, si sono affermate come interlocutore privilegiato su questi argomenti presso scuole e università.
A fronte di un innegabile problema, l'invecchiamento dei cacciatori può trasformarsi in un'opportunità, se questi ultimi sono incoraggiati ad investire nella diffusione della conoscenza degli ambienti e delle specie, acquisita durante la loro vita di cacciatore. La presenza di molti cacciatori nelle aree rurali può facilitare il contatto con le istituzioni educative locali e quindi accreditarsi come protagonisti nell'educazione alla natura anche nelle scuole. Iniziative in questo senso sono state già sperimentate, qua e là per la Francia, da gruppi di cacciatori volenterosi.
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