La crescente presenza dei cinghiali è un problema che riguarda tutta l'Europa. Eppure può essere gestito grazie agli interventi dei cacciatori. Lo rivela una recente indagine francese che notifica una buona esperienza tedesca, dove 390.000 cacciatori hanno effettuato prelievi pari a 890.000 cinghiali. Un numero tre volte superiore a quello che sono riusciti ad ottenere in Francia, dove si pensa di rivedere il tipo di approccio venatorio, unitamente a una campagna di sollecitazione per ridurne i contingenti, tramite corsi di formazione, l'allungamento dei periodi e degli orari di caccia, eliminando anche le pasturazioni.
Nel 2018-2019, il costo del risarcimento dei danni agricoli in Francia ha rappresentato un importo complessivo di 77,4 milioni di euro: 46 M€ d'indennizzo, 25,4 milioni di euro di costi operativi e 6 milioni di euro di costi di prevenzione. I danni sono stati causati principalmente da cinghiali (87%), cervi (11%) e caprioli (2%). L'entità del danno è una fonte permanente di tensione tra cacciatori e agricoltori. Il suo costante aumento, anche se irregolare, mette in pericolo gli equilibri finanziari delle società dei cacciatori e dei cacciatori stessi, con un aggravio di circa 80€ per cacciatore, ovvero circa la metà del prezzo della licenza annuale.
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