E’ stato consegnato da parte del gruppo di professionisti incaricato lo Studio di Incidenza, primo passo per ottenere la Vinca nelle zone di Rete Natura 2000, i Sic e ZPS. La mancanza di questo documento l’anno scorso in provincia di Brescia e di Lecco ha portato alla sospensione del prelievo venatorio proprio nei Sic e nelle ZPS.
In provincia di Brescia, lo ricordiamo, la caccia è stata sospesa nella ZPS dell’Alto Garda nel territorio del Comprensorio C8, a Serle nell’Altopiano di Cariadeghe e nella ZPS ricadente nel territorio del Comprensorio C3 in Vallecamonica. La sospensione venne decretata dal TAR di Milano il 28 ottobre scorso dopo un ricorso depositato dalle solite sigle animaliste. Perché a Brescia non c’era la Vinca e cosa comporterà questa valutazione dell’Incidenza della caccia nelle zone di Rete Natura 2000? Innanzitutto la Vinca a Brescia non è mai stata effettuata perché essendo il nostro Piano Faunistico, anteriore al 2005, era stato fatto in un periodo in cui la Direttiva Habitat che impone le zone di Rete Natura 2000 e le conseguenti Vinca di legge, non erano ancora state adottate dalla regione Lombardia. Il nostro Piano quindi non è mai stato rinnovato, come invece previsto per quelli posteriori al 2005. Non rinnovarlo da un lato ci ha messo in una condizione di tranquillità di fronte ai ricorsi amministrativi e non abbiamo subito i problemi capitati, per esempio, a Bergamo, che si vide sospesa la caccia un paio di volte e la trasformazione di un Atc in Comprensorio, con tutte le limitazioni del caso. Se gli Amministratori di allora avessero voluto procedere ad un Studio di Incidenza e conseguente Valutazione, la Vinca appunto, sarebbe decaduto il Piano ed anche noi saremmo finiti nella roulette russa dei ricorsi amministrativi con conseguenze ben immaginabili. Ci ha pensato però l’ex ministro dell’Ambiente Costa a sovvertire la situazione, attraverso le nuove Linee Guida per le Valutazioni Ambientali a fine 2019: in sostanza ora ogni attività nelle aree di Rete Natura 2000 deve obbligatoriamente essere soggetta a Vinca, compresi gli effetti dei calendari venatori.
Federcaccia a livello nazionale intervenne immediatamente presso il TAR del Lazio e il giudizio è ancora pendente: ma ottenne subito una nota ministeriale di chiarimento, per cui non è necessario sottoporre a Vinca il calendario venatorio, qualora l’impatto della caccia sia stato valutato nella Vinca sul Piano Faunistico. Purtroppo Regione Lombardia però non ha un Piano Faunistico Regionale e quindi non ha nemmeno la Vinca su di esso, ma nell’assenza del Piano Regionale possono valere i piani Provinciali e la relativa Vinca quanto a SIC e ZPS. Quindi ecco il motivo di tutti i problemi nelle nostre ZPS e nei nostri SIC: a Brescia mancava e manca la Vinca per queste aree. Con il lavoro portato avanti da Regione Lombardia però ci stiamo avvicinando, probabilmente per la fine di luglio alla risoluzione di questo problema. Sicuramente ci saranno prescrizioni, limitazioni per la caccia in queste zone, ma ci sembra ragionevole immaginare, che saranno simili a quelle previste nelle ZPS e nei SIC del resto della Lombardia: ritardo nell’inizio dell’addestramento cani e uso del piombo in presenza di zone umide.
Adesso l’importante è che l’Assessorato Ambiente invii lo Studio di Incidenza a tutti gli Enti gestori dei Sic e delle Zps per le valutazioni previste dalla normativa e poi esamineremo con cura il lavoro finito. Quello che ci sentiamo di affermare con ragionevole sicurezza è che nelle zone dove lo scorso anno è stato sospeso il prelievo venatorio quest’anno si andrà a caccia. Nelle Zps e nei Sic non è vietata la caccia ed è importante che questo principio venga mantenuto. Sicuramente però tutto l’iter amministrativo va completato per tempo ma siamo fiduciosi che l’assessore Fabio Rolfi tenga monitorata la tabella di marcia dei propri uffici per non trovarci nella situazione dello scorso anno (Cacciapensieri – Federcaccia Brescia).
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